Categories: Cronaca

Ecco il testo della lettera inviata al commissario Piantedosi

Egregio Commissario straordinario Aci Brescia Matteo Piantedosi,

mi permetto di rivolgerLe questa lettera aperta per esprimerLe alcune considerazioni in merito al Suo provvedimento del 13 gennaio 2014, con cui Ella ha indetto l’Assemblea ordinaria dell’ACI di Brescia, che si svolgerà, presumibilmente in seconda convocazione, esclusivamente presso la sede dell’ACI di Brescia, in via Ferrari.

La prima considerazione che desidero esprimerLe è di apprezzamento per la scelta dell’eliminazione del voto per corrispondenza. Tutto quello che è accaduto dopo l’ultimo rinnovo del Consiglio direttivo dell’ACI di Brescia, in cui si è votato per posta, dimostra che gli interessi che si sono coagulati intorno all’ACI di Brescia, e soprattutto intorno alle Mille Miglia, mortificano l’immagine della nostra città e colpiscono gli interessi dei cittadini di Brescia e provincia.

Brescia era conosciuta in Italia e nel mondo per la sua capacità di lavoro, di creare industrie, benessere ed occupazione, per molte brillanti intuizioni dei suoi amministratori, dal teleriscaldamento in poi. Brescia era conosciuta nel mondo anche per la Mille Miglia, e da tutto il mondo sono accorsi per ammirarla, per partecipare, per “esserci” e raccontarlo poi ai nipoti, dall’Alaska alla nuova Zelanda. Oggi, a Brescia, le ciminiere fumano un po’ meno, l’industria accusa i colpi pesanti della crisi, le prospettive non sono rosee, i giovani si interrogano sul loro futuro, senza trovare risposte convincenti. La Mille Miglia potrebbe rappresentare un nuovo motore e non si può ignorarlo.

A Brescia sono accorse, oltre agli sportivi, anche le Iene, per indagare sui fattacci dell’ACI, un tempo tipici di altre latitudini. Ora Brescia, i bresciani iscritti all’ACI, sono chiamati a votare. Certo, è una votazione riservata agli iscritti, ma alla quale guarda con molta attenzione tutta la brescianità, dalle Istituzioni alla politica, dall’industria al commercio, dall’artigianato alle professioni, ai giovani, alla cultura, allo sport. Di primario interesse, quest’ultimo, che deliberatamente pongo all’ultimo posto in questa vicenda, per l’interesse che la Milla Miglia riveste per Brescia e che travalica il significato sportivo.

Commissario Piantedosi, Lei vive a Brescia da qualche tempo, non Le sarà mancato il tempo di comprendere molte cose. Ma con questa lettera aperta desidero sottolinearLe che a Brescia, in aprile, non si rinnoverà soltanto il Consiglio Direttivo dell’ACI, ma si scriverà una pagina importantissima per la città, la provincia ed i cittadini bresciani, che in una gestione della Mille Miglia attenta agli interessi di tutti noi, e non solo dei gestori, possono trovare il seme di un nuovo e futuro sviluppo, che bilanci il progressivo calo dell’industria, che pure auspichiamo e crediamo possa restare un asset strategico.

La invito a riflettere su un aspetto, Commissario Piantedosi. Dalle 9 alle 15 ci sono 6 ore, cioè 360 minuti, cioè 21.600 secondi. Le sei ore non saranno dedicate tutte alle operazioni di votazione, ma ammettiamo pure che sia così. I soci dell’ACI di Brescia sono circa 15.000. Se tutti andassero a votare, per ciascun socio sarebbe disponibile 1 secondo e spiccioli. Se andassero a votare in 3.000, come appare più verosimile, ogni socio disporrebbe di 7 secondi.

Commissario Piantedosi, Le sembra una cosa possibile, Le sembra una cosa seria? Ma ci sono altri due aspetti di estrema gravità. Non Le sembra che aver concentrato solo su Brescia le votazioni privi, sostanzialmente se non formalmente, del diritto di voto gran parte dei soci dell’ACI? Lei non immagina che questa Sua scelta possa indurre i portatori degli interessi particolari, individuali, che non coincidono con quelli dei cittadini bresciani, ad organizzarsi elettoralmente in modo conseguentemente mirato? Lei davvero ritiene che ci siano soci ACI veri, non fidelizzati per un obiettivo dissimulato o inconfessabile, che partono da Ponte di Legno, da Odolo o da Chiari per venire a votare a Brescia in una giornata lavorativa? A Brescia ci sono 23 delegazioni dell’ACI. Perché Lei ha scelto di ignorarle, di escluderle come sedi di voto? Lei davvero ritiene che sia sufficiente aver eliminato – giustamente, lo ripeto – il voto per corrispondenza per assicurare libertà e correttezza all’espressione del voto?

L’invito che Le rivolgo, molto rispettoso, ma fermo e sentito, nell’esclusivo interesse di Brescia, è di riconsiderare questa scelta e di rendere possibile il voto presso ciascuna delle delegazioni dell’ACI. Sarebbe una elezione aperta davvero a tutti i soci, più vera, certamente più rappresentativa degli interessi più diffusi, che sono poi quelli di Brescia e della sua gente.

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Redazione BsNews.it

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