La Corte d’Assise lo aveva dichiarato innocente, la Corte d’Appello invece non potrà nemmeno esprimersi. Tutto per un cavillo burocratico: cioè la Procura avrebbe presentato il ricorso un giorno dopo la scadenza dei termini. Così il processo di secondo grado contro Roland Dedja, 29enne albanese accusato dell’omicidio del connazionale Shepetim Cupa, 44 anni, ucciso a colpi di pistola durante una rissa scoppiata fuori dal Copacabana di via Orzinuovi nel febbraio 2010, non è nemmeno iniziato.
Come riporta il giornale di Brescia è stato il suo avvocato a sottolineare in aula come al momento della presentazione del ricorso da parte della Procura i termini fossero scaduti e così la sentenza di primo grado è passata in giudicato. L’imputato, assolto, non era comunque presente perché nel frattempo si trova in prigione a Parma per levasione avvenuta il 26 luglio di tre anni fa dal penitenziario di Pisa, e per una rapina fatta una volta fuori di galera.
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