20mila metri quadrati di parcheggio disordinato, dove ognuno metteva la macchina un po’ dove voleva, e veniva utilizzato come scorciatoia tra le vie interne e via Milano. A lavori finiti, dopo la spesa di 300mila euro, tutto sembra più ordinato, il piazzale è stato intitolato a Cesare Beccaria, ma i problemi sono rimasti e anzi sembrano essersi moltiplicati.
Tutto è partito a inizio febbraio. Labolani e Rolfi annunciarono l’avvio dei lavori del parcheggio che diventava comunale a tutti gli effetti dopo la cessione da parte dell’Iveco (leggi la notizia). A sentire i residenti che sono intervenuti sulle colonne di Bresciaoggi che riporta la notizia stamane però le cose sono sensibilmente peggiorate. Innanzitutto perché alcuni accessi su via Zamboni sono stati chiusi, con lo scopo di impedire di utilizzare il parcheggio come sbocco su via Milano, ma gli automobilisti (e gli autisti della Bussola di Brescia Trasporti) percorrono i due rimasti, uno a este ed uno a ovest, anche in senso inverso (morale: tre incidenti in due giorni). E poi perché una fila di cassonetti, che sarebbe dovuta essere provvisoria, non è mai stata rimossa, e alle 6 di mattina quando i camion vengono per svuotare il vetro il rumore sveglia tutti i residenti.
(a.c.)
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