Si è tolto la vita perché distrutto dalla crisi economica che aveva mandato in fumo tanti anni di lavoro dietro il banco di via Malta, dove Fabio, 53enne bresciano trovato morto martedì mattina nelle acque di uno dei laghetti del Parco Ducos Due di viale Piave, aveva investito tutta la sua vita.Fabio viveva con la moglie, insegnante, e i due figli nella casa di via Cremona.
La stessa via nella quale un anno fa un giovane padre di famiglia aveva compiuto l’estremo gesto dopo aver gettato dalla finestra i suoi due figlioletti. Una tragedia che gli abitanti della zona piangono ancora oggi, e alla quale oggi si aggiunge anche quella per la morte prematura di Fabio. “Siamo distrutti da questa nuova tragedia che ha colpito un’altra delle famiglie che abitano qui”, commenta una residente della zona. Commento in linea con quello espresso sulle pagine del Giornale di Brescia dal parroco di via Cremona, padre Ferrari, che fatica ad accostare gli ultimi ricordi di Fabio con quel terribile gesto: “Siamo talmente sconcertati che ci riesce difficile capacitarcene. Non c’era nulla che facesse presagire tutto questo, nelle scorse settimane aveva anche fatto lo speaker al torneo di calcetto”.
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