Per ora è un no. Il Consiglio Comunale boccia l’emendamento del capogruppo del Movimento 5 Stelle Laura Gamba che intendeva riconoscere le famiglie composte anche da persone dello stesso sesso, ma forse perché la proposta è giunta "troppo presto", senza che i membri della maggioranza abbiano potuto confrontarsi liberamente al loro interno, o viceversa decidere di esprimere un parere in tutta autonomia. Compatto invece il centrodestra di Pdl e Civica Brescia e la Lega.
Nello specifico l’emendamento proposto dai 5 Stelle recita: «Unioni civili: riconoscimento delle famiglie anagrafiche basate su vincoli affettivi dotando il comune di un ufficio competente per il rilascio del "Certificato di famiglia anagrafica basato sul vincolo affettivo", inteso come reciproca assistenza morale e materiale ai sensi dell´art. 4 del regolamento anagrafico. Tale impegno porterà l’amministrazione comunale ad adottare delibere volte ad eliminare le discriminazioni e le disparità di trattamento nei settori di competenza della medesima amministrazione, fra le coppie unite dal vincolo matrimoniale e le coppi di fatto, anche adeguando in tal senso tutti i regolamenti comunali».
Alla prova del voto dal centrosinistra ha ottenuto il sì da "Al lavoro con Brescia", astensione dal Pd e da "Brescia per Passione", ma come dicevamo il voto contrario non è dovuto ad una opposizione ideologica. L’impressione è che se parlerà più avanti, dopo che Pd e Brescia per Passione avranno trovato un terreno comune sul quale ragionare e proporre un loro regolamento.
(a.c.)
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