L’operazione si chiama «Vento d’Oriente» ed ha portato la Polizia Locale di Brescia in collaborazione con Guardia di Finanza e su delega del procuratore aggiunto Sandro Raimondi, a infliggere un duro colpo alla Mafia cinese. L’indagine ha individuato una famiglia orientale che gestiva diversi centri massaggi della città, dove veniva perpetrato lo sfruttamento di giovani. Secondo la ricostruzione del Corriere sono 16 le persone denunciate per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e associazione a delinquere di stampo mafioso. Oltre agli arresti sono stati sequestrati: oltre 300 mila euro in contanti, preziosi e orologi di valore stimato in 135 mila euro, automobili di grossa cilindrata per circa 150 mila, conti correnti e depositi in varie banche per circa 200 mila e innumerevoli immobili per oltre un milione e mezzo di euro di valore.
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