Le vendite promozionali prima dei saldi, vietate fino al 2011, sono state liberalizzate quest’anno, come esperimento, dall’Assessore al Commercio del Pirellone Margherita Peroni, bresciana. Ma non tutti sono stati d’accordo. Se infatti qualcuno riteneva fosse l’unico modo per rifarsi un po’ dalla crisi, c’è chi vi ha tuonato contro da subito. Tra questi ultimi Pierangelo Simoni, presidente provinciale della Federazione italiana settore moda di Confesercenti e titolare della «La lingeria» di corsetto Sant’Agata, che ha detto al Bresciaoggi: "Ritengo che nel mondo del commercio sia necessario mantenere alcune correttezze, prima di tutto nei confronti del consumatore. Queste non sono leggi a favore dell’economia, anzi in questo modo si sta distruggendo il commercio. Ogni giorno muore un negozio. Le vendite promozionali fatte in questo modo tolgono redditività al negozio e sminuiscono l’importanza dei saldi. Con tutta probabilità a fine febbraio ci troveremo con un consuntivo negativo". Qualcun altro invece ha scelto di provare questo esperimento: la stessa presidente del Consorzio Brescia Centro Francesca Guzzardi ha fatto promozioni pre-saldi, convinta però che "E’ necessario che si torni ad avere delle regole precise perchè i negozi di vicinato in questa situazione nulla possono rispetto alle grandi catene". Convinto che questa sia invec la giusta direzione è Carlo Massoletti di Ascom che ritiene che gli sconti anticipati aiutino a portare prima i soldi in cassa.
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