Il processo avviato per il riordino delle Province, anche solo per il consenso che sta riscuotendo a livello mediatico e nell’immaginario collettivo, non subirà sostanziali battute di arresto.
L’elencazione delle materie residuali per le quali viene mantenuta una competenza è, forse volutamente, poco chiara ed esaustiva e per alcuni ambiti di attività restano spiragli di incertezza ed indeterminazione, al proposito l’art.51 del D.Lgs. 112/98 colloca la “Protezione Civile” nelle materie disciplinate in ambito di “territorio ambiente e infrastrutture” fra le pianificazioni di area vasta. «Abbiamo raccolto parecchie preoccupazioni da parte dei Volontari e dei responsabili dei gruppi e delle associazioni della provincia negli incontri che stiamo svolgendo – ha spiegato l’Assessore alla Protezione Civile della Provincia di Brescia Fabio Mandelli – ma la rassicurazione che diamo a tutti è che siamo presenti su tutti i tavoli decisionali che riguardano l’argomento, ultimo tra questi l’interrogazione presentata ieri dall’On. Stefano Saglia». «Il Servizio provinciale concorre al raggiungimento delle finalità del Servizio Nazionale – ha commentato l’On. Stefano Saglia – partecipando in modo esclusivo per gli aspetti di programmazione ed indirizzo su scala provinciale, e con funzioni di coordinamento, raccordo e supporto nella gestione operativa. Proprio per questo credo che sia una risorsa da tutelare a tutti i costi». «Nell’interrogazione – ha aggiunto l’On. Saglia – abbiamo chiesto di salvaguardare l’azione di prevenzione svolta, messa in seria difficoltà senza un coordinamento e gestione autonoma. I Comuni si ritroveranno infatti senza un riferimento politico istituzionale sul territorio, riferimento che ha consentito negli anni di costituire un volano per il reperimento di fondi e risorse facendo sintesi della complessa realtà territoriale>. «Mi auguro vivamente – ha concluso Mandelli – che i nostri Deputati, al di là del colore politico, capiscano che nell’indebolimento degli Enti Locali vanno a colpire anche importanti coordinamenti, delle eccellenze che funzionano molto bene. Proprio per questo motivo nella riforma devono assolutamente mantenere l’assegnazione alle Province del coordinamento del volontariato supportando i Comuni.»
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