La crisi dell’edilizia avrebbe colpito anche la cooperativa "La Famiglia" fondata da padre Ottorino Marcolini nel 1953 e che diede vita ai villaggi Badia, Sereno e Violino, un modello basato sulla crescente domanda di case da parte della classe operaia.
Oggi, come racconta il Corriere della Sera, lo splendore di quegli anni sembra svanito. Dall’inizio di aprile 20 dei 26 dipendenti del Centro studi la famiglia, la società di controllo della cooperativa, sono in cassa integrazione e in questi giorni la direzione ha inoltrato agli interessati una lettera in cui si cita espressamente la probabile messa in mobilità.
I conti della cooperativa da qualche anno mostravano i segni di un lento, graduale ma continuativo cedimento. Il Centro studi ha infatti chiuso il 2011 con ricavi a 2,403 milioni, con un calo di fatturato del 21% sull’anno precedente e praticamente dimezzato rispetto alla linea storica (5,5 milioni nel 2008). Ma è il risultato d’esercizio a far tremare i polsi, con una perdita netta di 1,249 milioni rispetto a un utile di 232 mila euro del 2010 e di 2 milioni nel 2009 (2,8 nel 2008).
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