(a.c.) Ci sono un albanese, un mantovano e un milanese. No, non è una barzelletta. E’ l’ennesimo caso di violenza che vede coinvolti uomini d’affari alle prese con difficoltà economiche derivanti dalla crisi, difficoltà che sfociano in episodi di minacce, ritorsioni, persino sequestri di persona e taglieggiamenti.
Protagonisti dell’ultima vicenda, dicevamo, un imprenditore edile albanese residente da anni a Brescia e due impresari, uno di Mantova e uno di Milano. Quest’ultimo, deciso a riavere circa 8mila euro dal mantovano, che a sua volta ne doveva ricevere 20 mila dall’albanese in un triangolo di affari, ha organizzato una spedizione punitiva a casa dell’immigrato. I due "sicari", armati di pistola e coltella, mandati dal milanese hanno incontrato l’albanese in un bar di Borgosatollo; prima di tutto hanno minacciato l’uomo, poi hanno sequestrato per un giorno la sua Bmw e quando l’hanno restituita hanno chiesto 50mila euro. Il povero albanese, spaventato, si è rivolto ai carabinieri.
Nei giorni scorsi l’epilogo della vicenda, conclusasi con l’arresto di Vinicio Cavalieri, triestino 58enne, e Vincenzo Palumbo, 42enne calabrese, residenti entrambi a Sesto San Giovanni. I due sono i sicari mandati dall’imprenditore milanese a Brescia.
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