(e.b) Non si allenta la tensione sull’apertura di CasaPound a Concesio. Dopo il presidio antifascista organizzato nel giorno dell’inaugurazione, stanotte qualcuno ha appeso tre cappi di corda al cancello d’ingresso della sede, in via Mazzini 25 a San Vigilio. Un chiaro segnale di disappunto, ma non l’unico visto che nei giorni scorsi in paese era comparso un cartello dove si leggeva: “Aiuto, abbiamo perso la nostra dignità. Il Primo settembre i fascisti l’hanno uccisa. Combatti per riaverla, lotta contro la riapertura di CasaPound”. Secondo quanto dichiarato a BsNews.it dal responsabile bresciano di Casapound Andrea Boscolo “queste azioni nascono anche dal clima poco distensivo perpetrato dal sindaco di Concesio che in una recente intervista ad una tivù locale si è dichiarato dispiaciuto della legalità che ha permesso l’apertura di CasaPound”. La preoccupazione degli attivisti di CasaPound è che “dalle parole si passi ai fatti e ci si trovi nel prossimo futuro a fare i conti con eventuali aggressioni fisiche”. Nel tentativo di non creare ulteriore tensione, Boscolo annuncia che “non risponderemo in alcun modo alle provocazioni del popolo antifascista. Certo è che di fronte a ad azioni di questo genere mi chiedo: “Siamo noi quelli violenti, xenofobi e razzisti o piuttosto sono coloro che fanno della bandiera della pace il proprio simbolo?”.
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