Quella che sembrava un’ipotesi è stata puntualmente confermata: le armi ritrovate in un bidone di plastica sepolto in Maddalena appartengono al gruppo di estrema sinistra "Fronte Rosso".
Le 4 pistole, due semiautomatiche e due revolver, sotterrate all’interno di un bidone assieme ad alcuni proiettili e diversi fogli ciclostilati, su cui si potevano intravedere la falce e il martello, appartengono al gruppo attivo a Brescia per pochi anni, sul finire dei ’70. L’organizzazione di estrema sinistra nacque dalla scissione dei gruppi Napo-Nac. Senza mai aver rivendicato alcun attentato politico, ma limitando la propria attività alla propaganda, il gruppo rimase sulla scena per pochi anni. Non è da escludere l’ipotesi che allo scioglimento i responsabili dell’organizzazione abbiano deciso di liberarsi delle armi, nascondendole in Maddalena, dove sono rimaste fino all’incendio (di natura dolosa? il magistrato ha aperto un fascicolo per appurarlo) della scorsa settimana che ha riportato alla luce il bidone nel quale erano custodite. Le armi si sono danneggiate con il fuoco: saranno ugualmente sottoposte alle indagini scientifiche per appurare se abbiano mai sparato.
Non è da escludere che il magistrato che si occupa del caso decida di sentire le persone schedate negli anni 70 come referenti di "Fronte Rosso".
(a.c.)
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