(a.t.) Il caso sta circolando da qualche ora su Facebook. E ha già raccolto oltre 1.300 condivisioni. Fa discutere ed arrabbiare la Rete, infatti, la storia di “Beppe”, disabile residente a Bovezzo che – alla morte della moglie Nelly, lo scorso 25 agosto – ha iniziato una vera e propria battaglia con il Comune di Bovezzo. “Ho chiesto al sindaco e a un paio di assessori del mio paese di poter mettere mia moglie in un loculo basso affinché io possa gestire la lapide accarezzare la foto e posare un fiore”, scrive Beppe nel suo appello. Ma l’amministrazione ha risposto picche nonostante l’uomo sia in carrozzina da 17 anni. Anzi: la lapide è stata messa molto in alto, addirittura al quarto piano. “Non posso tutte le volte che vado al cimitero farmi accompagnare da qualcuno, io voglio stare da solo davanti a mia moglie”, continua Beppe, “Mi è stato detto dalle autorità che tutti vorrebbero i loro cari a portata di mano: ho fatto presente che io avevo un motivo valido, ma mi è stato risposto che avrei creato un vespaio, un precedente, dando ragione a tutti di fare la stessa richiesta”. “Mio figlio”, conclude l’uomo su Facebook, “ha fatto una richiesta ufficiale alla giunta: vi prego di aiutarmi affinché la giunta possa (autonomamente!) decidere in maniera positiva”.
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