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Castelletti contro Paroli e Zipponi: dimenticate i 1.500 dipendenti di A2A

“Paroli&Zipponi: con i lavoratori di A2A come la mettiamo?”. Si intitola così l’ultimo post pubblicato da Laura Castelletti sul suo blog (www.lauracastelletti.it), in cui attacca la “coppia” formata dal sindaco Adriano Paroli e dal responsabile Welfare dell’Idv Maurizio Zipponi accusandoli di esaltare i risultati “tutti da verificare” di Omb dimenticando i 1.500 dipendenti dell’utility di via Lamarmora.

ECCO IL POST INTEGRALE

L’idea che per valorizzare qualcosa bisogna prendere a mazzate qualcosa d’altro non mi pare superba. Non mi sono quindi piaciuti Zipponi e Paroli nelle loro dichiarazioni agostane, che paiono apertamente tifare per OMB mentre vegliano con poco trasporto su A2A. La prima azienda è da loro considerata un investimento capace di produrre risultati straordinari (ancora tutti da verificare! ) e tutelare lavoratori in difficoltà, la seconda pare invece una palla al piede.

I due si dimenticano dei 1500 lavoratori di A2A dopo aver salvato (unico merito dell’operazione del 2009) quelli di OMB. Dimostrando che nell’uno e nell’altro caso (così come nel caso dei tagli ai cooperatori dei servizi sociali comunali) i posti di lavoro per loro sono un pretesto da asservire ad altre logiche, mai un fine.

Anche questa volta si affronta il tema delle partecipate in modo sbagliato, sull’onda emotiva e non di una visione complessiva. In questi anni quante volte, come davanti a un piatto di spezzatino, si è parlato di A2a, OMB, Centrale del Latte, Centro Padane, ecc? C’è chi, all’interno della stessa maggioranza, a volte vuol vendere mentre in altre occasioni erige barricate. La verità è che non hanno mai provato a fare un discorso serio e vero sulle sorti delle partecipate, di volta in volta hanno spostato il problema. Per farlo serve, al di là delle audizioni dei Presidenti delle varie aziende di questi mesi, capire con certezza quali delle nostre partecipate hanno mercato e quali non ce l’hanno, cosa è d’interesse pubblico e cosa non lo è. Manca un ragionamento d’insieme, un indirizzo chiaro dove il Consiglio Comunale indica qual’è il percorso che l’Amministrazione dovrà gestire nei prossimi anni.

Come ciclicamente accade per le amministrazioni siamo oggi nella fase che per garantire i servizi necessari dobbiamo fare cassa, per farlo dobbiamo sapere cosa vale la pena vendere e cosa dobbiamo tenerci, da cosa dobbiamo magari a malincuore separarci e dove dobbiamo fare investimenti mirati. Troverei intelligente, per tutelare al massimo gli interessi dei cittadini bresciani, avvalerci per la scelta di qualche tecnico di qualità che certamente la nostra città e Università sono in grado di fornire. Per una volta, per senso civico auspicherei io, potrebbero anche scegliere di farlo gratuitamente e sono certa che i bresciani gliene sarebbero riconoscenti.

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Redazione BsNews.it

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