“Dove sta il vero buco del parcheggio sotto il Cidneo”

La prossima amministrazione comunale si troverà a fare i conti oltre che col buco di bilancio anche con quello sotto il Castello per la realizzazione del nuovo parcheggio del centro cittadino. Dico subito di non essere ideologicamente contrario alle auto e molto pragmatico sui parcheggi ma le argomentazioni messe a sostegno della nuova Grande Opera sono al momento piuttosto deboli e altre, stranamente non considerate finora, creano nuovi elementi di preoccupazione.

Partiamo dalle due canoniche, l’autofinanziamento e l’utilità al commercio (dacché’ per la fame di parcheggio per i residenti l’impatto è irrisorio). Dire che l’opera è gratis è un tentativo risibile di circonvenzione di incapaci: la società di gestione si indebiterà sul mercato agli attuali tassi (come è noto non favorevoli) per la ragguardevole cifra di 26 ml euro o giù di lì e tale debito sarà pagato dai cittadini clienti del parcheggio negli anni a venire. Sostenerne la gratuità è dunque un artifizio verbale alquanto dozzinale e la parola “debito” di questi tempi dovrebbe fare molta paura. L’utilità per il commercio locale appare invece argomentazione più ragionevole e non priva di significato ma Piazza Vittoria nonostante lo storico parcheggio interrato è desolatamente abbandonata. I parcheggi sono infrastrutture al servizio di idee e non generano progetti di business di per se’ (eccetto per chi li costruisce): se non si ha un progetto per la fruibilità del Castello non serve a nulla metterci l’ascensore per andarci comodamente e lo stesso dicasi per Piazza Vittoria. Forse prima sarebbe il caso di concentrarsi su cosa fare per la città e solo poi su cosa le serve.

Poi c’è il mercato: se non sbaglio quasi tutti gli studi segnalano un trend, costante negli anni, di diminuzione degli accessi dall’area grande al centro città. A ciò si aggiunge l’impatto della Metropolitana che dovrebbe, secondo gli studi comunemente accettati, far calare di un altro 5% il traffico veicolare. Sicuri che il combinato disposto di questi due fattori, e cioè un evidente calo dei potenziali clienti, non crei un significativo calo della domanda di parcheggi? Se così fosse il Comune e la società di gestione entrerebbero in conflitto in almeno due scenari. Il primo dice che il parcheggio sotto il Castello sottrarrà clienti ai parcheggi a raso che rappresentano un significativo introito per Sintesi e quindi per il Comune. La mossa logica, peraltro a vantaggio dei cittadini, sarebbe a questo punto quella di diminuire le tariffe della sosta a raso per invogliarne l’utilizzo a discapito del parcheggio Castello e salvare così gli introiti comunali ma non si potrà fare perche’, oh disdetta!, il parcheggio Catello deve essere pagato dai proventi della sosta. Quindi cari bresciani, niente calo delle tariffe per effetto della concorrenza.

Se invece il Parcheggio Castello non dovesse fare il pieno di clienti (e possono esserci molti motivi) si creerebbe un buco di bilancio nella società di gestione e il Comune avrebbe due sole possibilità: finanziare la società per pagare le rate del mutuo (ops, ma allora bisogna proprio pagarlo questo parcheggio!) oppure innalzare le tariffe dei parcheggi a raso per rendere solo comparativamente più conveniente parcheggiare sotto il Castello e continuare a pagare il mutuo. In questo caso il costo medio delle tariffe raso/struttura addirittura s’innalzerebbe per la gioia dei sostenitori della metropolitana, un po’ meno per gli automobilisti bresciani.

La debolezza sostanziale del parcheggio nel buco è che da qualche tempo, e lo dico provocatoriamente, non si capisce perche’ si dovrebbe venire in città. I commercianti alcune idee le hanno messe in campo, non si percepisce però il disegno di lungo respiro dell’amministrazione. La campagna elettorale potrebbe essere un buon momento per capirlo. Nel frattempo, dato che fare i buchi costa, sarebbe meglio soprassedere.

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Redazione BsNews.it

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