(a.c.) E due. Per la seconda estate consecutiva le acque del Sebino non saranno presidiate dalla motovedetta dei carabinieri. Il problema è il solito, la carenza di fondi e personale, e così la motovedetta rimarrà al palo.
I sindaci dei comuni che si affacciano sulle acque sebine lamentano ormai da tempo la situazione. Se durante il week-end un minimo di sorveglianza in acqua è garantita dalle imbarcazioni della polizia provinciale, sia quella bresciana che quella bergamasca, il problema maggiore riguarda i giorni infrasettimanali. Inutile dirlo: i carabinieri in acqua svolgevano un’importante opera dissuasoria nei confronti delle imbarcazioni più indisciplinate, cercavano di far rispettare i limiti di velocità, controllavano inoltre gli scarichi fognari in acqua, le emissioni dei motoscafi, presidiavano le spiagge pubbliche e tutelavano, per ciò che era loro possibile, i pochi pescatori rimasti sul lago.
Ciò che sindaci e Consorzio del lago d´Iseo, d´Endine e Moro si agurano è che presto Regione Lombardia e Arma dei Carabinieri trovino l’accordo per rimettere in moto l’imbarcazione. Anche per pochi giorni la settimana, scelti a caso, per non dare punti di riferimento.
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