Ufficialmente percepivano una pensione di 400 miseri euro mensili, ma in realtà – secondo gli investigatori – la coppia di pensionati di Calvagese prestava denaro a persone in difficoltà e ad imprenditori in crisi pretendendo però la restituzione con tassi di interesse da usura, del 130 per cento, fino ad un caso in cui hanno applicato il 650 per cento. Ma oltre ai prestiti i due contraffacevano anche capi d’abbigliamento di marca e travisavano la data di scadenza di alimenti e cosmetici. A scoprire il traffico “sommerso e illegale” gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brescia che, in un’indagine denominata “Bazar”e coordinata dalla procura della Repubblica hanno scoperto il giro d’affari illegale dei due coniugi. L’operazione ha condotto, tra l’altro, al sequestro di titoli ed effetti cambiari per oltre 100 mila euro, ma anche 13 mila capi d’abbigliamento contraffatti, quadri, monili e argenteria varia, custoditi in una cassetta di sicurezza per un valore complessivo di 700 mila euro. A ciò si aggiungono oltre 7 tonnellate di prodotti alimentari e oltre 10 mila confezioni di cosmetici che non riportavano ne la data di confezionamento ne tantomeno la scadenza. Dalle indagini è emerso inoltre che i due hanno compiuto oltre 150 operazioni di usura, per un ammontare di 1,5 milioni di euro. Dalle indagini patrimoniali, invece, è emerso che i due possedevano case, auto e conti bancari per oltre 1,5 milioni di euro.
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