Assemblea Aib, Dallera attacca la Loggia: preoccupati per le nomine in A2A

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Si sono aperti alle 17.17, negli spazi della Fiera di Brescia, i lavori della parte pubblica dell’assemblea generale di Aib. Secondo tradizione l’appuntamento si è aperto con la premiazione degli imprenditori ultrasettantenni. Seguita dal saluto del prefetto di Brescia Narcisa Brassesco Pace e dalla relazione annuale del presidente dell’Associazione industriale bresciana Giancarlo Dallera.

Dallera (17.30) ha aperto il suo intervento ringraziando il presidente nazionale di Confindustria Giorgio Squinzi per la presenza a Brescia. Nel mese di marzo – ha detto – a Brescia “la crescita è stata “solo dello 0,3 per cento, quindi pressoché nulla” e “per i prossimi mesi si prevede un peggioramento, anche sul fronte della disoccupazione che oggi nella Leonessa è al 5,8 per cento”. Gli unici dati positivi, ha aggiunto, sono quelli dell’export. “Ma le esportazioni”, ha subito precisato, “da sole non bastano più”. Da dove ripartire quindi? “Innanzitutto dalla pressione fiscale, ma solo con meno spesa e meno costi della politica potremo avere meno tasse”, ha risposto Dallera, elencando quindi tutti i problemi che vivono oggi le imprese bresciane e italiane. E puntando l’attenzione soprattutto sulla necessità di ridurre la tassazione sugli stipendi per far ripartire i consumi, sulle gravi carenze infrastrutturali del Paese, sulle difficoltà di accesso al credito e sul fatto che gli aumenti sull’energia elettrica (che già costa il 25 e il 40 per cento in più dei concorrenti esteri) hanno avuto effetti pesantissimi sui conti delle aziende. Quanto alle vicende bresciane (ore 17.55), Dallera ha sottolineato soprattutto le questioni dell’aeroporto, della piccola velocità (“progetto necessario per abbattere i costi della logistica, ma che sembra oggi essersi definitivamente arenato: speriamo che ciò non accada”), della metro e di A2A, sottolineando che (ore 17.59) “guardiamo con preoccupazione alle nomine dei futuri consiglieri che vorremmo asseverate da curricula fatti di comprovate competenze tecniche e gestionali e non di soli meriti partitici”. Una bordata non da poco nei confronti della Loggia, che già era stata criticata da Gianantonio Stella del Corriere per la decisione di indicare Fausto Di Mezza come vicepresidente del consiglio di Sorveglianza.

I lavori sono proseguiti (ore 18.03) con la tavola rotonda “Strategie per la crescita e il cambiamento: le sfide per l’industria italiana”. Sono intervenuti Francesco Daveri (docente all’università di Parma), Giovanni Gorno Tempini (ad Cassa depositi e prestiti), Alberto Mingardi (direttore Istituto Bruno Leoni) e, come coordinatore, il giornalista Oscar Giannino. Infine l’intervento conclusivo di Squinzi.

 

 

 

 

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1 COMMENT

  1. La lucida analisi di Gianantonio Stella illustra con chiarezza, al di là del caso specifico, di come la classe politica italiana sia essa stessa, con i suoi comportamenti da casta chiusa e autoreferenziale, la prima causa del crollo di fiducia nei partiti e nei politici. Ancora un paio di elezioni e in Italia respireremo finalmente aria nuova. Sarà Grillo, saranno le Forze Armate, sarano le profezie dei Maya, sarà quel che sarà ma per ora sono convinto ( purtroppo ) che dal crollo di questi partiti e dalla scomparsa di questa classe politica, di qualunque colore, abbiamo solo da guadagnarci. Se qualcuno è più ottimista di me e crede ancora nei partiti lo leggerò molto volentieri. Grazie.

  2. Dopo l’articolo di Stella sul Corsera, ci mancava solo l’Associazione Industriale Bresciana per seppellire le scelte di Paroli, ma anche la non-politica nostrana in tema di importanti infrastrutture. Continuo a sostenere che dietro l’angolo ci sia una rivolta anche dell’elettorato bresciano e che nel 2013 succederà qualcosa di clamoroso e imprevisto. Auspichiamo come minimo la comparsa di facce nuove e soprattutto l’azzeramento dei furbacchioni in circolazione da trent’anni sulla ribalta politica bresciana.

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