Fatture false per 170 milioni di euro. E’ quanto ha scoperto la guardia di Finanzia di Pisogne che ha svelato una frode fiscale messa a punto da due imprenditori della zona, operanti nel settore dei rottami ferrosi. La coppia, attraverso due società ‘cartiere’ e la complicità del titolare di un’impresa di autotrasporti, sarebbe riuscita per anni a evadere il fisco. I 2 movimentavano circa 80 mila euro al giorno, anche se che l’unico automezzo nella loro disponibilità era un vecchio autocarro, privo di copertura assicurativa e gravato da fermo amministrativo iscritto dalla società Equitalia per tasse non versate.
L’attività ispettiva effettuata nei confronti delle due aziende cartiere, per i periodi d’imposta dal 2006 al 2011, ha consentito l’accertamento di 170 milioni di euro di fatture false (emesse ed annotate) e evasione all’Iva per 600mila euro.
Nel corso delle indagini è stato altresì rilevato che 4 persone, tra gli amministratori delle 31 aziende coinvolte negli accertamenti – tra Brescia e Bergamo – nel periodo dal 1993 al 2009, non avevano presentato le dichiarazioni dei redditi, mentre altri 2 si erano ‘dimenticati’ di presentarla negli ultimi quattro anni. Complessivamente sono state denunciate 33 persone, per reati che vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali, all’emissione e annotazione di fatture false, fino alla frode fiscale.
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