Continua senza sosta la serie di sconfitte in tribunale del Comune di Adro. Oggi il Tar Brescia – accogliendo il ricorso degli avvocati Alberto Guariso e Alessandro Zucca presentato per conto di una italiana che nel 2009 aveva ricevuto il "bonus affitto" – ha ordinato la sospensione della delibera con la quale il Comune si proponeva di recuperare da tutti gli italiani una parte del bonus. ”La delibera del Comune”, spiega una nota firmata dal segretario della Cgil Damiano Galletti e da Guariso, “aveva l’evidente scopo di addossare agli stranieri, che avevano ottenuto dal giudice l’ordine di estendere senza discriminazioni il bonus originariamente riservato ai soli italiani e comunitari, la ‘colpa’ di causare una restituzione in danno degli italiani, con ciò irresponsabilmente fomentando una conflittualità interna al comune. Ora”, continua il comuniato, “la decisione del Tar (che ha fissato al 12 dicembre 2012 l’udienza per la sentenza definitiva) blocca questo assurdo disegno”.

Sempre oggi il Giudice del lavoro dott.ssa Azzolini ha condannato il Comune a pagare il bonus affitto, se pure in misura un po’ ridotta, a un cittadino extracomunitario che era stato ammesso alla graduatoria a seguito della prima decisione del giudice, ma al quale il Comune pretendeva di non dare comunque nulla sino a che non fosse ultimato il recupero a carico degli italiani. Ammontano così a ben 9 tra bonus bebè, bonus affitti soli di Adro le sconfitte subite dal Comune (che ad oggi non può vantare neppure una pronuncia a esso favorevole) a cui va aggiunta la condanna di pochi giorni fa della Lega di Adro per il cartello ingiurioso nei confronti della responsabile Spi Cgil Romana Gandossi.

“Negli ultimi giudizi”, commentano Galletti e Guariso, “il Comune ha voluto far presente al Giudice di aver sforato il patto di stabilità e di essere in attesa della vendita di partecipazioni azionarie per poter rientrare dal buco contabile: ma evidentemente tale situazione non ha suggerito all’amministrazione di interrompere questo inutile spreco di danaro pubblico in contenziosi giudiziari. Tanto più che – come segnalato in atti ufficiali dal responsabile amministrativo del Comune – per chiudere definitivamente quantomeno la vicenda del bonus affitto basterebbero 15mila euro, cioè”, concludono, “molto meno di quanto il Comune sta dilapidando in spese legali per sostenere tesi che contrastano non solo con i principi di solidarietà tra concittadini ma soprattutto – come dimostrano queste decisioni – con le previsioni di legge”. 

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Redazione BsNews.it

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