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Gli ultras del “Brescia 1911” lasciano la curva e approdano in gradinata

(a.c.) E’ durato poco, nemmeno una stagione intera. Già dalla prossima gara casalinga delle Rondinelle al Rigamonti, cioè domani alle ore 19 contro la Nocerina, le due storiche tifoserie, i ragazzi della Curva Nord e quelli del Brescia 1911 si separeranno (leggi la notizia della reunion).

Dalla curva il gruppo ultras Brescia 1911 traslocherà in gradinata. Una decisione sofferta, dettata dalla poca condivisione degli obiettivi di fondo dell’essere "tifoso" più che da fatti concreti. Ma lasciamo agli stessi tifosi del gruppo la spiegazione delle motivazioni, che riportiamo in integrale dal comunicato diffuso ieri:

Dopo tanti anni di battaglie, proteste, iniziative, coreografie, striscioni, cori vecchi e nuovi, tutto frutto della passione di migliaia di ragazzi e – soprattutto – della coerenza del nostro gruppo; dopo averne viste di tutti i colori, specialmente dalla ringhiera della nostra splendida Curva; dopo alcune lunghe e intense riunioni; abbiamo deciso di trasferirci temporaneamente in Gradinata.

Una scelta difficile la nostra, dettata – come sempre – da una coscienza incapace di adattarsi ai nuovi schemi decretati dal calcio moderno. Da sempre, come Curva Nord prima, come Ultras Brescia 1911 molto dopo, ci siamo opposti con estrema durezza a quelle logiche imprenditoriali e repressive applicate al mondo del pallone negli ultimi venti anni. Sono ben note infatti le nostre lotte contro quei metodi sistematici improntati unicamente allo sfruttamento e all’annichilimento del tifoso (vedi tessera del tifoso, caroprezzi, trasferte vietate, ecc.), visto ormai come un mero cliente – possibilmente rassegnato e ubbidiente – da spremere in ogni modo e a qualsiasi costo.
Altrettanto famose e importanti sono del resto le nostre campagne contro le discriminazioni e i molti tentativi di criminalizzazione degli Ultras, nonché le battaglie contro gli abusi di potere (una su tutte quella che stiamo facendo per/con Paolo Scaroni). Per non parlare dei molteplici sforzi fatti per difendere e diffondere quei valori che dovrebbero essere alla base di ogni gruppo e comunità.

Di fatto, siamo sempre stati molto critici riguardo alla superficialità e al disimpegno sociale di alcune realtà, senza dare in ogni caso giudizi sommari e rispettando – nonostante tutto e nel limite del possibile – chi pensava o agiva diversamente da noi. In realtà, ci siamo resi conto a un certo punto del nostro percorso di predicare spesso nel deserto; di essere seguiti più dall’esterno (addirittura anche da tifoserie rivali) piuttosto che da chi magari ci era vicino; di portare avanti battaglie legittime, sentite e dovute, ma con il grande limite dell’essere unici – o con pochissimi altri. Ciononostante, considerando le nostre sole forze, abbiamo raggiunto traguardi impensabili, a dimostrazione del fatto che, con la determinazione e l’impegno di tutti, molti di questi obiettivi si sarebbero potuti raggiungere molto prima e con più facilità, senza dover per questo pagare un prezzo altissimo come invece è accaduto. Già quest’estate, quando era stata sollecitata la nostra adesione al progetto avanzato dagli altri gruppi, per una serie di motivi avevamo preso in considerazione la possibilità di lasciare la Curva Nord.

Solamente l’orgoglio e la speranza di poter vedere una tifoseria finalmente unita non solo nell’incondizionato sostegno alla Maglia, ma anche nelle battaglie descritte in precedenza, ci avevano convinto a restare al nostro posto. E la scelta era stata fatta nonostante le ovvie difficoltà del caso. Purtroppo, a distanza di mesi e nonostante il clima in Curva sia migliorato di partita in partita, ci siamo resi conto che più di un tifo compatto e potente (in buona parte merito dell’entusiasmo scaturito dal nuovo gruppo, dobbiamo ammetterlo) non avremmo raggiunto altro, restando sempre e comunque soli nelle nostre lotte, col rischio di perderci o confonderci nella massa.

Per questo abbiamo deciso di rimetterci in gioco e di ripartire da zero, col rischio di terminare la nostra storia nel giro di poche partite. E sebbene non ci abbia mai spaventato l’idea che tutto un giorno potesse finire (semmai che ciò accadesse dopo aver perso la faccia o tradito i nostri ideali), siamo pronti a combattere fino all’ultimo respiro. Sia chiaro: ce ne andiamo dalla nostra amata casa con la morte nel cuore, ma senza per questo sbattere la porta o accusare il destino, mai come oggi nelle nostre mani. Non escludiamo nemmeno la possibilità di fare – un giorno – ritorno in Curva, chiaramente ad altre condizioni. Ma oggi, le nostre priorità sono la libertà di tifare e di esprimerci, la vicenda di Paolo, i diritti di tutti i tifosi (troppe volte calpestati), l’imminente svolta societaria (da cui dipendono le sorti del Brescia).

E se fino ad ora non ci siamo ancora conformati e abbiamo “rinunciato” ai “vantaggi” concessi dalla tessera e dalle logiche a essa riconducibili (abbonamenti, trasferte, striscioni e coreografie autorizzate, ecc.) pur sapendo di aver fatto la scelta più difficile e rischiosa, è che siamo sempre più convinti delle nostre ragioni. Per questo non ci staremo certo a lamentare, ma piuttosto cercheremo di ritrovare il necessario entusiasmo e rilanciare magari con maggior forza tutte queste battaglie, nell’interesse della Leonessa e del mondo Ultras. Permetteteci di terminare con un ringraziamento a chi ci ha sempre sostenuto in Curva Nord, e con un grosso in bocca al lupo a tutti quei ragazzi che decideranno di vivere questa nuova avventura.

ULTRAS BRESCIA 1911 EX-CURVA NORD
“Bisogna essere disposti a sopportare molto, anche in termini di difficoltà economica, per amore della libertà…”
A. P.

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Redazione BsNews.it

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