I socialisti tornano a far sentire la propria voce e tuonano contro le scelte nuove e passate della giunta Paroli. <All’alba del 2012, nel previsto ritorno lento alla politica cittadina, la giunta comunale di Brescia, approfitta della sonnolenza postfestiva per annunciare alcune iniziative in campo economico che fanno discutere e riflettere quella Civitas che è attenta al bene comune e a quello spirito civile e democratico che va risvegliandosi a poco a poco>, esordisce la segretaria provinciale del Psi Maria Cipriano. Tra queste, il Psi cita <la sforbiciata da 4 milioni di euro che ricadrà sul settore dei servizi sociali del Comune di Brescia con un taglio del 20 per cento su tutti i servizi appaltati alle società controllate e il dimezzamento dei servizi dedicati a non autosufficienza, povertà e famiglie numerose – ha tuonato Cipriano – Inoltre verranno defalcati 1,2 milioni di euro dal bilancio di Brescia Solidale, che gestisce le Rsa. Probabilmente saranno chiamate le famiglie degli ospiti a far fronte al taglio, con un aumento delle rette già notevolmente onerose>.
Di fronte alle promesse dell’assessore al Bilancio Fausto Di Mezza di sanare le casse comunali e il “buco” da oltre 36 milioni di euro provocato da trasferimenti, mancanti in entrata, la segretaria provinciale si preoccupa che <sia l’impegno sociale, in prima linea, a dover fare la sua parte, e come conseguenza si avrà che i cittadini deboli, prima di tutti, si troveranno a far fronte alle difficoltà della cassa comunale>. La Loggia, inoltre, proverà a recuperare un ulteriore segmento di fondi “perduti” attraverso l’istituzione di una “tassa di soggiorno”. <Come se Brescia fosse S. Moritz o Cortina – ironizza Maria Cipriano – e come se a Brescia servisse un’imposta per incrementare il turismo>. A ciò va aggiunto che il Comune marcia invece a ritmi serrati verso un progetto su cui non sembra nutrire dubbi, il progetto di realizzazione del Parcheggio sotto il Castello. <L’onerosità dell’infrastruttura è incontestabile, tanto quanto l’impatto ambientale disastroso che avrà sul territorio – commenta la segretaria provinciale – Il tutto per 600 posti auto, che costeranno ai cittadini bresciani 23,8 milioni di euro>. Ma mentre è ben viva la battaglia dei Comitati che si oppongono al parcheggio, una ventina di associazioni temporanee di impresa, le ATI, hanno già presentato la propria candidatura per la progettazione integrata. <Il paradosso dei nostri tempi è che viviamo sempre più a lungo, ma la nostra vita economica utile si accorcia e si impoverisce sia a livello di salario che di conseguente pensione, ammesso che ci sia – lamenta Cipriano – Il Comune di Brescia, per scelte sbagliate e programmazione approssimativa, fa pagare le difficoltà economiche che questa fase difficile impone a tutti, alle classi più deboli, in barba al conclamato principio di sussidiarietà che faceva di Brescia, il comune virtuoso per eccellenza – e prosegue – Certamente se i faraonici impegni costruttivi portassero anche un minimo vantaggio alla città lavoratrice, avremmo qualche imbarazzo nel criticarne strutture e progetti. La verità è che al cittadino bresciano si chiede un aggravio consistente della pressione economica sopportata senza alcun recupero sostanziale. E se ci sono difficoltà nel bilancio perché buttar soldi in un parcheggio inutile e costoso e non pensare ad una ristrutturazione del Castello molto meno onerosa e molto più virtuosa sul piano dell’impatto ambientale e turistico?>.
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