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Parliamo dei poveri pedoni. Che hanno ragione, ma non sempre

Parliamo di pedoni. Degli utenti “deboli” della strada. Cioè di quelli che, in caso di incidente, si fanno più male. Com’è la vita del pedone a Brescia? Insomma, mica tanto semplice. Perché, come abbiamo già detto, il bresciano alla guida tende al delirio di onnipotenza e perde un po’ il lume della ragione.

A rendere ancora più “avventurosa” la vita del povero pedone bresciano ci hanno pensato alcune nostre vecchie conoscenze: le rotonde. Perché i signori che disegnano le strisce pedonali, che, contrariamente a quanto si pensi, non garantiscono l’incolumità della persona che attraversa la strada, tanto per rendere le cose più semplici, le hanno piazzate proprio agli imbocchi/uscite delle rotonde. Cosa comporta ciò? Vi faccio un esempio. Supponiamo di camminare lungo via Corsica, strada piuttosto trafficata, dal centro verso l’Asl, e di arrivare all’incrocio con via Zara. Per proseguire, dobbiamo attraversare la rotonda. L’automobilista che proviene dalla nostra stessa direzione e deve svoltare in via Zara si accorgerà di noi solo all’ultimo momento perché, ovviamente, per entrare nella rotonda deve guardare a sinistra, dalla parte opposta rispetto al marciapiede sul quale ci troviamo. Pericolo numero uno. E quante possibilità ci sono che il frettoloso guidatore si fermi per far attraversare il pedone? Forse una su dieci. Pericolo numero due.

Supponiamo invece di dover attraversare via Corsica, sempre alla stessa rotonda. In questo caso, la maleducazione che si impossessa delle persone al volante diventa quasi creativa e raggiunge la precisione millimetrica. Perché, fermi in colonna all’imbocco della rotatoria, non possono mica perdere altri cinque secondi per far passare qualcuno che vuole attraversare. A rischio di tamponamento, si avvicinano all’auto che li precede fino quasi a toccarne la targa posteriore, così sono sicuri che nessun fastidioso pedone tenterà di passare attraverso i due centimetri scarsi che separano le due auto.

E vogliamo parlare delle strade a scorrimento veloce? Per esempio, avete mai provato ad attraversare la strada in fondo al cavalcavia Kennedy? Non verso il centro, c’è il semaforo, quindi non vale, ma dal lato di Brescia Due? Nonostante la rotonda, che secondo alcuni dovrebbe spingere a moderare la velocità, le auto che provengono appunto dal centro verso il moderno quartiere prendono un’onda tale che, se piazzassero gli autovelox, si potrebbero costruire altre quattro linee di metropolitana. Sapete cosa mi è capitato? Che, poggiando il piedino giù dal marciapiede, le auto aumentassero la già considerevole velocità per impedirmi di attraversare. Ma ci rendiamo conto? E quelli che superano un’auto ferma alle strisce? Quante volte succede? A questi gentili signori, perché sono quasi sempre uomini, al ritiro immediato della patente bisognerebbe aggiungere la pena di vedere la propria auto trasformata in una lattina di Coca-Cola.

Attenzione però. Perché il pedone non ha sempre ragione. Cambiamo punto di vista e saliamo in auto. Perché esistono anche categorie di pedoni piuttosto pericolose. I distratti. Quelli che camminano con la testa tra le nuvole o peggio attaccati al cellulare. Quelli che, strisce pedonali o no, si buttano in mezzo alla strada, rischiando di provocare un tamponamento a catena. In via Milano ho visto un signore che, dopo aver attraversato la prima corsia, ha camminato per un bel tratto sulla linea di mezzeria, prima di raggiungere il marciapiede. Un pericolo pubblico, praticamente.

E quelli che sembrano intenzionati ad attraversare e poi non lo fanno mai? Ci sono quelli un po’ “british” che, forse credendo di essere a Londra, guardano a destra invece che a sinistra. Se ti fermi, passerà almeno un quarto d’ora prima che se ne accorgano e, nel frattempo, ti sarai preso i più pesanti insulti dagli automobilisti dietro di te. E quelli che, invece, di attraversare non ne vogliono proprio sapere? A me è capitato. In viale Italia, più o meno all’altezza del Freccia Rossa. Vedo una signora ferma sulle strisce pedonali, giù dal marciapiede. Mi fermo. Per un tempo che pare infinito la signora mi guarda come se avesse visto un extra-terrestre, alza la manina e mi fa segno di proseguire, scuotendo anche la capoccia. Ma scusate, che ci faceva lì impalata? Non lo sa che se sta in quella posizione il codice della strada mi obbliga a fermarmi?

Insomma, un po’ di attenzione! Vale per tutti gli utenti della strada, in auto o a piedi!

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Redazione BsNews.it

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