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La “Camera oscura” regala nuovi colori jazz alla musica classica

Un ensemble di jazz da camera ha letteralmente incantato il pubblico del Sancarlino, a Brescia, giovedì 15 dicembre. Il quartetto Daniele Richiedei “Camera oscura” si è esibito nell’ambito della terza edizione del Festival Margola, organizzato e diretto dal brillante violinista Filippo Lama, che quest’anno ha scelto di spingersi oltre i confini della musica classica, affidando una serata jazz al violinista bresciano Richiedei.

L’ensemble si è presentato come formazione di musica contemporanea, nel senso lato del termine, che a partire dalla musica di grandi compositori italiani del novecento storico, quali Nino Rota e il bresciano Franco Margola, ha puntato a “un sound ai confini tra la classica, il jazz e la musica di strada”, come ha affermato Richiedei.

Una sperimentazione affascinante e convincente, che si presenta come una nuova finestra sul mondo della musica contemporanea. Richiedei ha scritto arrangiamenti per una formazione insolita, che, oltre al violino, coinvolge la fisarmonica, la tromba e il contrabbasso, mantenendo fede alla natura dei brani e contemporaneamente sviluppando le peculiari individualità dei quattro strumenti, e soprattutto dei quattro musicisti, aprendo all’improvvisazione.

Si tratta di artisti saldamente presenti nella scena musicale italiana, che si esprimono in formazioni e situazioni anche molto diverse fra loro, con grande versatilità. E così si è potuto ascoltare l’istrionico cantautore, pianista e fisarmonicista di Rivoltella Del Garda, Vincenzo “Titti” Catrini, il solido e maestoso contrabbassista bresciano Giulio Corini, la divertente e coinvolgente alternanza di tromba, corno francese e flicorno contralto del toscano Mirko Rubegni.

Il programma è stato una scoperta per tutti. Dopo un brano di Ivano Scattolini, fisarmonicista italiano tra i primi ad affrancare la fisarmonica dalla balera, il gruppo è passato al grande Franco Margola, dal Tema giocoso, al notissimo Kinder Konzert alla splendida Piccola suonata. Dopo un intervallo, con un pezzo del cantautore cubano Silvio Rodriguez, dal tranquillo mood latino, il quartetto Camera Oscura si è dedicato a Nino Rota, con una suite di musica colta (il Concerto per Archi, già affrontato con raffinatezza dall’OCB nella serata di apertura del Festival) e di estratti dalla fortunatissima musica da film del compositore milanese, tratta dalle sue collaborazioni con Federico Fellini. Nell’ultimo brano in scaletta, “Milonga Adriatica”, composto dal leader del quartetto, Daniele Richiedei, con il musicista bresciano Andrea Bettini, il tema è stato affidato al caldo timbro del flicorno di Rubegni, per concludersi con un intimo solo di contrabbasso.

Tutti i brani sono stati “ricreati” dal quartetto, che a partire dagli arrangiamenti del leader del gruppo, ha studiato e sperimentato, come in una camera oscura, la fotografia ereditata da questi grandi compositori, dandole nuovi colori e originali messe a fuoco: dallo sviluppo fotografico è così risultata una rivisitazione del materiale tematico e armonico dei compositori affrontati, spesso accostata a incursioni “improvvisative”, individuali o collettive per lo più libere da stilemi jazzistici in senso stretto. Il tema veniva in seguito travolto da libere improvvisazioni individuali, per poi essere ripreso sotto nuove sembianze in un gioco di dinamiche coinvolgente. Il pubblico è rimasto stupefatto anche dagli scambi giocosi fra i musicisti, che hanno saputo evocare sonorità del mondo naturale, anche ricorrendo ad usi insoliti degli strumenti e di oggetti, dall’affascinante soffio del mantice della fisarmonica, che in conclusione di Milonga adriatica ha evocato il rumore del mare, al pizzicato di violino e contrabbasso, al ritmo di una penna e delle dita battute contro il leggio, all’uso di sordine artigianali, di vocalizzi, fischiettii. Tutti questi estrosi rumorismi sono esplosi nell’introduzione al bis concesso dal quartetto, “Il tango dei clown” di Rota. Il pubblico ha applaudito ancora a lungo, richiamando più volte gli artisti sul palco.

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Redazione BsNews.it

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