(a.t.) Il nuovo regolamento per le incompatibilità definito dai vertici nazionali del Pdl complica non poco le ambizioni degli aspiranti segretari in vista del congresso bresciano del partito, che potrebbe tenersi a gennaio. La carica di coordinatore provinciale e cittadino del partito, infatti, sono incompatibili con quelle di: membro del governo; presidente, assessore e capogruppo in Regione; presidente, assessore o capogruppo in Provincia; sindaco, assessore e capogruppo in Comune capoluogo; sindaco e assessore in Comuni con più di 15mila abitati; membro del Cda di aziende in qualsiasi modo partecipate dal pubblico (anche dai Comuni). Risultato: nonostante parlamentari e consiglieri regionali siano teoricamente salvi, quasi nessuno tra i nomi più noti potrebbe oggi fare il segretario. L’assessore cittadino al Bilancio Fausto Di Mezza – indicato da molti come il candidato ideale degli ex nicoliani – dovrebbe infatti dimettersi dalla Loggia in caso di elezione a coordinatore (entro tre giorni, pena la decadenza). E lo stesso dovrebbe fare con l’Aler Ettore Isacchini se puntasse – come peraltro pare non sia – alla conferma nel ruolo di segretario cittadino. Mentre Viviana Beccalossi, nel caso volesse continuare il suo mandato, dovrebbe lasciare l’incarico di vicecoordinatore vicario regionale.
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