Il prossimo 2 gennaio Brescia Mobilità si scinderà in due diverse società: una sarà chiamata a gestire ed erogare i servizi, l’altra si chiamerà Brescia Infrastrutture srl e sarà una società patrimoniale. Quest’ultima dovrà accollarsi il nuovo mutuo da 164 milioni necessario per completare il finanziamento della metropolitana.
Per poter accede al prestito è però necessario che la società sia patrimonializzata: il patrimonio netto sarà di 217 milioni, di cui 98 di capitale sociale. Beni che arriveranno in gran parte dalla scissioni proporzionale di Brescia Mobilità (alcuni parcheggi in struttura, l’infrastruttura metropolitana…), ma anche dal comune di Brescia. La Loggia darà in dote a Brescia Infrastrutture alcuni parcheggi di sua proprietà (nell’allegato l’elenco completo) e alcune aree pertinenziali delle stazioni del metrobus, da "valorizzare" mettendole sul mercato.
Ieri le commissioni Bilancio, Lavori Pubblici e Partecipate hanno approvato la delibera con i valori degli immobili comunali che verranno "girati" a Brescia Infrastrutture. Voto contrario del Pd che ha sollevato perplessità sui valori "troppo modesti" di alcuni parcheggi e che ha chiesto di avere prima una perizia giurata su questi beni. "Ma è una questione secondaria" ha risposto l’assessore Di Mezza "si tratta di beni che non vengono ceduti a terzi, ma che vengono girati a una società al 100% del Comune. Insomma, restano sempre nostri".
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