(a.c.) Una triste storia che andava avanti da 4 anni. Paradossalmente c’è voluta la frattura di una vertebra per porre fine a una serie di maltrattamenti e percosse che un ragazzo, dall’età di 16 anni sino all’altro giorno, usava nei confronti del proprio padre.
La vicenda è raccontata sulle colonne di Bresciaoggi in edicola stamane. A Torbole Casaglia l’altra sera, nell’abitazione di D.B., 20 anni, è andata in scena l’ennesima violenta lite familiare tra il ragazzo e il padre, a causa della droga. Il giovane pretendeva dal genitore i soldi per acquistare la dose di cocaina. Il padre si è rifiutato di sborsare altro denaro, ed ha fatto i conti con la violenza cieca, che non rispetta nemmeno i legami di sangue più forti, del tossicodipendente: dopo aver preso a calci e pugni il genitore il figlio si è scagliato anche contro la sorella. La situazione era talmente compromessa che la famiglia ha deciso di chiamare i carabinieri, che a fatica, una volta giunti nell’abitazione, hanno messo le manette ai polsi del ragazzo.
Al padre è stata riscontrata la frattura di una vertebra, la prognosi è di 60 giorni. Probabilmente però più della ferita fa male sapere il proprio figlio in carcere a causa della droga, vera e propria piaga sociale. Anche nella nostra provincia.
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