Mettere in dubbio il livello culturale delle persone è reato. E’ quanto afferma, in sostanza, Corte di Cassazione che, con una sentenza della Quinta sezione penale, ha condannato Anna Maria A., presidente della fondazione “Il Vittoriale” per avere rilasciato a un quotidiano bresciano espressioni ritenute lesive della reputazione del presidente del Centro Nazionale di Studi Dannunziani. Secondo la sentenza 36863 della Suprema Corte, la donna si era sfogata affermando che “il Vittoriale continua la sua fortunata avventura mentre la fondazione pescarese ha cessato di esistere da un pezzo. In realtà, gente incolta avvelenata da malafede intende colpire il Vittoriale e chi lo gestisce". Immediata la denuncia del presidente del Centro, a cui erano seguiti la condanna in primo grado e la conferma del risarcimento danni da parte della Corte d’appello di Brescia.
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