(a.c.) Si può arrivare in tribunale per avere compiuto un gesto di onestà civile? Sì, evidentemente si può. Quando ha trovato un pacco di biglietti ferroviari dal valore di 10mila euro Vincenzo Botti tutto avrebbe pensato fuorché che questa faccenda lo portasse davanti al giudice del Tar di Brescia.
L’udienza è attesa per il prossimo 14 ottobre. Secondo quanto riferisce Bresciaoggi nell’edizione odierna, Vincenzo Botti verrà accompagnato dall’avvocato Lorenzo Margiotta dal giudice al quale ha chiesto un rimborso che secondo lui gli è dovuto per legge, il 10% del valore dei biglietti che ha trovato lo scorso 13 dicembre, inaspettato dono di Santa Lucia. Il signor Botti, di professione camionista, quando ha visto il pacco ha pensato subito di restituirlo e l’ha portato negli uffici della società a Brescia, dove effettivamente gli hanno comunicato che un corriere espresso aveva denunciato la perdita della merce. A Brescia l’amara sorpresa dell’impossibilità da parte dell’azienda di corrispondere una ricompensa: essendo i biglietti assimilabili a beni pubblici non sono liquidabili premi sul ritrovamento. Tutto pare logico, ma non a Botti, che dice che un disonesto avrebbe potuto rivendere i biglietti guadagnandoci soldi e causando un danno ai contribuenti italiani, ragione per la quale si aspetta la ricompensa.
Se il Tar non dovesse dare ragione a Botti? E’ pronto ad andare al Consiglio di Stato…
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