La Procura della Repubblica di Brescia ha aperto un fascicolo d’inchiesta sull’ex Oviesse di corso Mameli, immobile acquistato un paio d’anni fa dalla società comunale Brixia Sviluppo per 8,7 milioni e oggi sede di "Buonissimo". Lo riferisce l’edizione odierna del Giornale di Brescia. La vicenda è nata da un esposto di Cesare Giovanardi, depositato lo scorso 25 maggio, nel quale si denunciava l’incongruità del prezzo d’acquisto, almeno 3 milioni in più del dovuto. A sostegno della sua tesi Giovanardi ha presentato la sentenza che ha stabilito il non luogo a procedere per la querela presentata da Brixia Sviluppo in merito ad alcune dichirazioni di Giovanardi proprio sul prezzo d’acquisti dell’immobile. Nella sentenza si legge infatti che «le affermazioni di Giovanardi appaiono peraltro documentate con elementi che lasciano legittimamente ritenere che il prezzo d’acquisto sborsato per l’immobile non possa definirsi in modo così pacifico pagato secondo i valori di mercato, ma che possano al contrario formularsi anche ipotesi alternative». Giovanardi contesta in particolare che il prezzo di 2400 euro al metro quadro non sia affatto un congruo prezzo di mercato.
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