Stamane intanto il sindaco Adriano Paroli, gli assessori Labolani e Rolfi e i vertici di Brescia Mobilità hanno presentato il plastico del progetto. Un modellino in scala di quella che sarà la nuova struttura di sosta per il centro cittadino. I dati del progetto sono quelli noti: sul lato ovest della galleria Tito Speri sarà scavata una scatola lunga 220 metri, larga 16 e profonda 25. Al suo interno verranno realizzati sei piani, cinque per la sosta a rotazione, uno riservato ai box per i residenti, per un totale di circa 600 posti auto. Ingresso e uscita avverranno dall’interno della galleria, sfruttando i due cunicoli già esistenti che sfociano su contrada Santa Chiara (e che per metà verranno sfruttati come accessi pedonali alla struttura).
Ma nelle intenzioni stiamo parlando di qualcosa di più di un semplice parcheggio. L’idea è quella di ricucire alcune parti di città, ad iniziare dal castello. Il progetto prevede infatti la realizzazione di un ascensore che dall’interno della struttura sbucherà in cima al Cidneo, a pochi metri dal ponte levatoio dell’ingresso monumentale. Lì verrà realizzato un piccolo padiglione, con una fontana, in modo da creare una sorta di “piazzetta belvedere”. Gli accessi pedonali saranno quattro: il belvedere, i due cunicoli su contrada Santa Chiara e uno su via Mazzini, nella nicchia che sta subito a sud della Tito Speri che diventerà una "porta d’accesso" su via Musei e sulle piazze. Atro elemento caratterizzante sarà l’atrio in cui confluiranno tutti gli accessi. Qui chi entrerà si troverà in un grande spazio, con due rampe di scale ai lati, in modo da richiamare le geometrie del Duomo Vecchio cittadino.
I commenti
Paroli anche oggi ha ribadito che il progetto è “un’occasione per Brescia”. Stiamo facendo le cose che servono a questa città” ha spiegato. “Stiamo parlando di un progetto che si integra con la metropolitana e che permetterà un rilancio ancora più marcato del centro storico”. Il primo cittadino ha ricordato che il parcheggio permetterà di ricucire pezzi di città, ad iniziare dal castello con il centro storico. Paroli ha anche voluto replicare, colpo su colpo, alle molte critiche di questi mesi.
Parcheggio e metrò: “Dicono che il parcheggio andrà a svantaggio della metro, ma nella migliore delle ipotesi il trasporto pubblico potrà intercettare il 40% degli spostamenti. Noi dobbiamo dare risposte anche al 60% che continuerà a spostarsi con l’auto privata. O forse qualcuno pensa che dovremmo chiudere Vittoria per favorire la metropolitana?”.
Parcheggio e pedonalizzazione: “Tutti vogliono le piazze libere dalle auto, ma nessuno ci dice dove dovrebbero parcheggiare i residenti del centro. Forse qualcuno pensa che dovrebbero parcheggiare al piazzale Iveco. Noi invece sappiamo che servono quasi 3mila posti auto. Con il archeggio sotto il castello pensiamo che Vittoria potrà essere in gran parte dedicato ai residenti”.
Parcheggio e costi: “La struttura costerà 22 milioni. I tecnici ci spiegano che – anche solo ipotizzando il 70% degli introiti di Vittoria – si ripagherà in 25 anni. Questo non è un costo, ma un investimento Anzi, per la città sarà un introito, così come oggi lo è Vittoria”.
Castello e Fossa Bagni: “Chi dice che il parcheggio non serve perché c’è già Fossa Bagni fa una critica sciocca. Fossa Bagni era stato pensato per via San Faustino, pensando che diventasse una via commerciale come corso Palestro. Cosa che, almeno per ora, non è avvenuta. Avrà una funzione diversa rispetto al Castello, servirà l’Università soprattutto quando sarà possibile riaprire l’accesso da piazzale Battisti”. Una cosa è però certa: più il parcheggio sarà vicino al centro più l’utente dovrà pagare, soprattutto quando sarà in funzione la metro. Rispetto al parcheggio del Castello Fossa Bagni potrebbe allora essere favorito da una politica tariffaria più vantaggiosa.
Parcheggio e vigneto: “Una polemica strumentale per una cosa inesistente. L’idea di usare il vigneto come area di cantiere non è mai stata presa in considerazione, primo perché quel vigneto io sono impegnato a rilanciarlo e secondo perché si tratta di un’area privata”.
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