Sono rimasti mezz’ora nel residence Baite di Montecampione a 1800 metri d’altezza, due funzionari Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite (Acnur) un responsabile del Dipartimento della Protezione e un Viceprefetto di Brescia. Hanno visitato la struttura, le camere, la cucina e tutti gli spazi dove da tre mesi vivono 116 rifugiati libici. Ufficialmente la visita è servita per “monitorare gli standard di accoglienza”, ma la sensazione è che qualcosa, nelle prossime settimane, si possa sbloccare.
Nessun commento ufficiale da parte dei funzionari anche se pare che al termine della visita si siano lasciati sfuggire un “siamo al limite della sicurezza”. L’avvicinarsi dell’autunno fa dunque pensare che a breve i profughi “eremiti” possano scendere a valle dando corpo a quel progetto di “accoglienza diffusa” di cui si è parlato in questi giorni. Sono infatti già una ventina i Comuni della Vallecamonica che avrebbero dato la disponibilità ad accogliere piccoli gruppi di persone in alcune strutture del loro territorio
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