Toffoli: la sinistra e la “crociata” contro Paroli

Leggendo i quotidiani locali in questo caldo mese di agosto 2011 sembra che la sinistra, a Brescia, si sia scatenata in una crociata anti Paroli senza precedenti ma soprattutto senza senso perché quanto affermano è nella più chiara logica comunista che utilizzava i mezzi di informazione per denigrare e annientare, in qualsiasi modo il nemico politico.

Andando più strettamente ai temi che hanno animato questa saga delle falsità estive, metropolitana e carcere, intendo partire da quest’ultimo forse meno noto alla città ma sicuramente non secondo in quanto ad importanza e necessità di attenzione. Il carcere cittadino ospita più di 500 detenuti di cui circa il 60 ~ 70% in attesa di giudizio, a fronte di una capienza legale di circa 200 posti. Al di là di qualsiasi considerazione umanitaria, va comunque ricordato che la Commissione Europea dei Diritti dell’Uomo ha già condannato l’Italia per aver costretto un detenuto straniero a vivere in condizioni tanto disagiate, riconoscendogli un significativo risarcimento.

La sinistra, che per decenni ha ignorato il problema, non contenta della bagarre scatenata a suo tempo per la nomina di un nuovo garante, che invece è apprezzato da tutti, perché voleva il monopolio ed il silenzio sulla situazione carceraria, non trova niente di meglio che criticare le scelte che hanno portato all’individuazione delle aree per la costruzione di un nuovo carcere. La scelta inserita nel PGT è sicuramente discutibile con chi propone alternative che valga la pena di prendere in considerazione: il costante ritornello dell’opposizione non fa che dimostrare la sterilità del loro pensiero. Sono vent’anni, infatti, che il problema esiste, e ancora nel mandato precedente, la seduta del Consiglio Comunale che si è svolta presso Canton Mombello, avrebbe potuto essere una buona occasione accorgersi dei problemi che oggi la sinistra rimprovera al Sindaco Paroli.

Come sempre la sinistra è brava a criticare e a lamentarsi, ma non dà mai il buon esempio.

Andando al secondo tema che invece è molto sentito dalla città, è facile argomentare perche i numeri parlano molto chiaro e a proposito di numeri non voglio portare le solite cifre ma una sola su tutte per poi argomentare politicamente alcune affermazioni fatte.

La cifra a cui mi riferisco è quella di circa due miliardi e mezzo di euro del costo finale, fra trenta anni, della metropolitana, con un costo annuo e per sempre di 20 – 30 milioni di euro per la manutenzione/gestione. Mi chiedo e chiedo ai bresciani: era Brescia in grado di affrontare tale spesa? è Brescia in grado di affrontare tale impegno per sempre? Sarà costretta, per farlo, a rinunciare ai molti servizi che hanno da sempre qualificato questa città. La sinistra, anziché argomentare sui motivi della scelta, non trova di meglio che affermare: “non è forse da tutti condiviso ed evidente il principio che un amministratore pubblico che si trovi a gestire la realizzazione di opere che attraversano più mandati, anche decise da precedenti sindaci, debba guardare esclusivamente al risultato e al bene della città senza dare spazio a rivalse o speculazioni politiche?” Come sempre, ovvietà. Ma nel porre questa ed altre domande capziose si dimentica di dire che è quanto l’amministrazione Paroli sta facendo ed è proprio per i debiti, legati alla metropolitana, che oggi ci troviamo in gravi difficoltà. Dimentica anche di evidenziare che quando l’amministrazione precedente prese questi impegni, ASM era controllata dal Comune e forse era possibile far fronte alle difficoltà vendendo parte delle azioni di un’azienda d’oro, pur mantenendone il controllo, azienda che nel frattempo è stata incorporata in AEM per costituire A2A lasciando la città, e tanti azionisti bresciani, con un pugno di mosche. Sempre nello stesso articolo si riporta una frase che il Sindaco Paroli ha detto in Consiglio Comunale: “Se dovessi decidere oggi la metropolitana non si farebbe” commentando “Non c’è dubbio, davvero un bel viatico per il futuro della Metropolitana (non si capisce perché in maiuscolo quasi fosse un totem o una divinità) di Brescia” dimostrando ancora di più la mala fede demagogica viste le difficoltà del momento storico ma soprattutto dimenticando l’aspetto più importante e cioè che la città non voleva la metropolitana, dimostrazione ne sono i due referendum che a larghissima maggioranza hanno detto no ad un’opera inutile costosa e priva di senso dal punto di vista amministrativo oggi più che mai. Concludendo, la metropolitana è stata una scelta sbagliata e impopolare, e le loro argomentazioni sono solo una ricerca di visibilità elettorale, da parte di chi non ha più idee. La sinistra cattocomunista ha infatti ammesso che, essendo il precedente Sindaco sicuro di non poter essere rieletto, “si rimandavano ulteriori azioni economico finanziarie a dopo il 2008”: praticamente «Après nous le déluge», “Dopo di noi il diluvio”, come diceva Luigi XV quando era criticato per le spese.

Non voglio riprendere gli altri argomenti estivi, alcuni al limite della querela per diffamazione, di chi ha approfittato di agosto per aprire la campagna elettorale e voglio chiudere con la critica portata al salvataggio di OMB ricordando che, grazie a tale operazione, sono stati salvati cento posti di lavoro, quindi vadano a chiedere a quelle famiglie se ne valeva la pena, la società ha assunto nuove maestranze ed è tornata in attivo salvando così oltre ai posti di lavoro, tecnologie tutte bresciane e se oggi si rivendesse tale società produrrebbe una plusvalenza. Se fosse stato un sindacato, e non un’amministrazione di destra, a compiere questa operazione, ci sarebbero stati soltanto applausi.

Questa è la politica del fare del Sindaco Paroli, evidentemente nell’interesse della città, orientato a risolvere le sfide del carcere e della mobilità, nonostante le eredità scomode.

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Redazione BsNews.it

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