Rolfi a Bsnews.it: “Meno poltrone nelle nostre società. E non regaliamo il tema della vivibilità alla sinistra”

di Andrea Tortelli – Brescia Trasporti e Sintesi devono confluire in Brescia Mobilità. L’Omb si può anche vendere. Mentre per la Centrale del latte l’idea è quella di aprire le quote (di minoranza) ai capitali privati. A tracciare il quadro è il vicesindaco Fabio Rolfi, che – in un’intervista a Bsnews.it – parte dalla questione metropolitana per affrontare alcuni dei temi più scottanti dell’attualità politica bresciana. Dalla sicurezza alle recenti polemiche con il Pd su feste e pedonalizzazione del centro. Dalla razionalizzazione delle società controllate alla questione dello sfratto del Magazzino 47.

D – Metro, i conti tornano davvero adesso?

R – Stiamo definendo il piano per coprire i costi e renderli sostenibili nel tempo. Spero che dal confronto esca una soluzione condivisa da tutta la maggioranza, magari con il contributo degli esponenti più lungimiranti dell’opposizione. Ma resta di fondo la questione della responsabilità storica di chi ha voluto quest’opera – a cui la Lega si è sempre opposta – anche a costo di andare contro la volontà popolare. Ora la classe dirigente della città, anche quella di centrosinistra, ha il compito di condivere una scelta che impegnerà Brescia per i prossimi decenni. E io mi permetto di ribadire una proposta che avevo lanciato già in campagna elettorale. Brescia Mobilità, in occasione della sua riorganizzazione, deve assorbire le controllate Brescia Trasporti e Sintesi per generare risparmi di spesa. Mi rendo conto del fatto che non si tratterebbe di un’ipotesi risolutiva, ma questo è il momento giusto per farlo e per dare un segnale alla città, anche sul fronte della riduzione delle poltrone.

D – E di Omb che ne facciamo?

R – Il confronto sulle alienazioni necessarie per finanziare la metro è aperto. Per conto mio credo non sarebbe un dramma vendere Omb: abbiamo salvato 90 posti di lavoro e parliamo di un’azienda risanata, che potrebbe garantire al Comune anche una plusvalenza.

D – Sul mercato lei cos’altro metterebbe?

R – Farcom non renderebbe molto e Centropadane mi pare poco attrattiva. Il vero nodo è quello della Centrale del latte. Stiamo aspettando che la Corte dei conti ci dica se la società può essere considerata strategica. Ma rimango convinto del fatto che – per l’appeal del marchio e l’affezione che le hanno sempre dimostrato i bresciani – la Centrale sia uno dei fiori all’occhiello di questa città. Per questo non la svenderei a qualche colosso internazionale come hanno fatto altri. Ma non sono nemmeno contrario a priori all’ipotesi di aprire una parte del capitale, mantenendo la maggioranza in capo al Comune e lasciando una quota di minoranza ai privati.

D – Cambiamo argomento. Sfratto al Magazzino 47. Festa del Pd "vietata". Avete deciso di dichiarare guerra alla sinistra?

R – Abbiamo dichiarato guerra soltanto ai furbi. Il Magazzino non ha pagato una sola rata d’affitto e non mi pare intenzionato a saldare quanto dovuto, visto che le proposte avanzate all’Aler sono ben diverse da quelle esposte ai giornali. Ma lo sfratto non è l’unica questione. Ribadisco che non siamo intenzionati a rinnovare il contratto con l’associazione dei garanti, né a pagare a vita una ‘cambiale’ firmata da Corsini. Tanto più alla luce del fatto che non mi risulta vi siano altre associazioni, a Brescia, che godono dello stesso privilegio.

D – Quindi siete pronti anche a chiedere anche l’intervento delle forze dell’ordine per farli sgomberare?

R – Questo lo decideranno le forze dell’ordine. La certezza è che quel contratto scade a novembre e noi non lo rinnoveremo.

D – E se, a quel punto, i militanti del Magazzino non dovessero andarsene?

R – Spetterà a chi è deputato far rispettare la legge decidere il da farsi. Spero comunque che al dunque prevalga la ragione del diritto e non l’arroganza di alcuni.

D – Parliamo del caso Pd e della festa "negata"…

R – Condivido la proposta di Gallizioli (capogruppo della Lega in Loggia, ndr). Esiste uno spazio – quello del luna park di via Borgosatollo – che non crea disturbo al circondario ed è già stato utilizzato per alcune iniziative simili: credo sarebbe intelligente collocare lì un’area feste attrezzata, risolvendo così una volta per tutte il problema della carenza di spazi. Il Pd oggi si straccia le vesti, ma in dieci anni di governo non è stato in grado di fare nulla su questo fronte.

D – Il Pd, però, afferma di aver ricevuto risposta dal Comune soltanto dopo due mesi, mentre la vostra festa alla Badia è stata autorizzata in due giorni lavorativi…

R – Queste sono questioni tecniche, che riguardano gli uffici. Al Pd, però, vorrei ricordare che sto ancora aspettando le risposte alle richieste di poter utilizzare piazza Loggia che avevo avanzato a Corsini.

D – L’ha nominato lei. Parliamone. L’ex sindaco di recente l’ha attaccata pesantemente sulla questione sicurezza, accusandola di aver fatto soltanto annunci…

R – Con Corsini sindaco, in un mese, sono avvenuti cinque omicidi. Trovo davvero singolare, per certi versi perfino comico, che lui mi lanci certe accuse. Soltanto oggi i bresciani possono contare su un governo che pone la sicurezza al centro dell’attenzione e affronta i problemi invece di far finta che non esistano. Alcuni campi nomadi sono stati chiusi, ed entro fine mandato li ridurremo a zero. Il Castello, da luogo di ritrovo per i tossici, è diventato sede di iniziative per i bambini. La situazione in Stazione è migliorata sensibilimente. E potrei continuare…

D – Concludiamo da dove siamo partiti, parlando di mobilità. L’opposizione vi accusa di aver tenuto un atteggiamento schizofrenico, prima aprendo alla "sosta selvaggia" e poi chiudendo di colpo la città alle auto. Oltretutto con un’operazione che porterebbe risultati concreti piuttosto scarsi.

R – Non credo che ridurre a zero le 400 auto che passavano per Corso Mameli o le migliaia di vetture che ogni mese passavano per piazza Duomo sia un risultato da poco. Capisco il fastidio di chi ha visto realizzate in quattro mesi, per di più da un assessore leghista, cose di cui altri hanno parlato per anni senza far nulla. Ma devono rassegnarsi. Noi continueremo spediti su questa linea: entro l’autunno chiuderemo piazza Loggia e a fine anno faremo lo stesso con piazza Paolo VI. Per poi rilanciare, aprendo ragionamenti simili su zone come Corso Zanardelli. Ma a differenza del centrosinistra faremo tutto attraverso una riflessione condivisa e concertata. Vorrei ricordare che con Corsini i commercianti avevano anche abbassato le saracinesche per protesta. Mentre a noi è arrivato il loro sostegno.

D – La Mobilità, però, è un tema scottante. E più d’uno sostiene che non le porterà un voto, perché si tratta di una materia più "di sinistra". E’ pentito d’aver chiesto questa delega?

R – Credo che, se si facesse oggi un sondaggio, la maggioranza dei bresciani manifesterebbe il suo interesse per una città più vivibile e a misura d’uomo. Esigenze legate, oltre che al tema sicurezza, alla percezione di vivere lo spazio come proprio. La vivibilità e l’ambiente non sono temi che appartengono solo alla sinistra, ma a tutti. E la sfida di un movimento come il nostro, che non è ascrivibile ideologicamente a nessuno schieramento, è anche quella di fare propri questi temi evitanto che diventino esclusiva di qualcuno. Sono convinto che questa politica pagherà anche in termini di consenso.

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Redazione BsNews.it

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