Il Fatto quotidiano attacca la “casta bresciana” della Gelmini

La Gelmini al ministero si è circondata di bresciani "non badando a professionalità o curricula, ma alla provenienza geografica (la sua Brescia), alla fedeltà personale e alle parentele ‘lontane’". A sostenerlo è un articolo de il Fatto quotidiano, che attacca frontalmente l’esponente del Pdl bresciano. Dopo essersi stretta a sé Alberto Albertini come consigliere personale (bollato dal giornale come "reperto democristiano della Prima Repubblica, un nome che a Brescia fa storcere ancora il naso perché passato attraverso molteplici grane giudiziarie"), infatti, il ministro sarebbe stata oggetto di polemiche per aver nominato il 45enne Massimo Gilardi – per “comprovate e qualificate esperienze professionali” – dirigente della direzione generale della Ricerca e responsabile dell’ufficio competente in riforma, riordino, vigilanza e finanziamento degli enti di ricerca ("incarichi che controllano circa 915 milioni di euro"). "Ebbene", scrive il Fatto, "il signor Ghilardi, carabiniere di leva (fa sempre comodo) laureato in Scienze Motorie alla Cattolica di Brescia e anche in Sociologia Politica ad Urbino, iscritto all’Albo dei promotori finanziari, con la ricerca non c’azzecca proprio nulla, però avrebbe sbaragliato qualsiasi avversario in un ipotetico concorso pubblico: è il tesoriere di ‘Liberamente’, la corrente-Fondazione in ascesa nel Pdl e capitanata da Franco Frattini, dalla stessa Gelmini e Mario Valducci". Bresciano è anche Massimo Zennaro, 38 anni, portavoce del ministro ("laurea in Scienze Politiche, dentro Forza Italia era ‘esperto di comunicazione’ prima accanto a Marcello Dell’Utri e poi a Tiziana Maiolo al Comune di Milano"), "nominato dirigente di prima fascia del ministero con incarico di Direttore generale ‘per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la Comunicazione’", con il risultato che "il suo stipendio è passato da poco più di 40 mila euro lordi da portavoce a 134 mila netti da dirigente". "Più o meno – si legge ancora – quello che guadagna il ‘direttore generale della politica finanziaria e di bilancio’ sempre dell’Istruzione, un altro del clan dei bresciani, del ‘cerchio magico di Mariastella’. Si chiama Marco Ugo Filisetti, 55 anni, e anche nel suo curriculum c’è una laurea in Legge che nuota nel vuoto, fatti salvi una serie di incarichi come funzionario della Provincia di Bergamo di cui è diventato dirigente nel ’93" e "al matrimonio di Mariastella con Giorgio Patelli, il 23 gennaio 2010, Filisetti è stato indicato come appartenente al ramo della famiglia dello sposo, in una declinazione neppure troppo lontana".

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Redazione BsNews.it

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