Sgombero del Magazzino 47, Bragaglio a Rolfi: “Sii saggio e non… Borghezio”

“Sul Mag47 sii saggio e non…Borghezio”. Con queste parole il consigliere comunale del Pd Claudio Bragaglio si rivolge al vicesindaco Fabio Rolfi sulla questione dello sgombero del centro sociale.

ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

Forte ed irresistibile da parte del vicesindaco Rolfi la tentazione della dura polemica politica. Non così da parte mia.

Da amministratori pubblici, l’oggetto del contrasto non è se si condivida o meno l’attività del Magazzino 47. A meno di dover assurdamente concludere che una Giunta debba promuovere le proprie fazioni contro le altre, e non invece amministrare con equilibrio il rapporto con i vari soggetti culturali e politici d’una città, evitando tensioni e favorendo soluzioni ragionevoli, in base a principi di legalità. Anche con soggetti con cui poco nulla si ha a che fare.

Tra i molti spazi giovanili dobbiamo pur riconoscere che a Brescia, come in altre città, vi sono anche spazi “alternativi”, che sono anch’essi parte, per quanto problematica, della stessa città.

Questo è il criterio che ha ispirato il nuovo contratto che, nel 2006-07, come assessore della Giunta Corsini, insieme al collega Braghini, abbiamo definito col Magazzino, recuperando gli arretrati da pagare, definendo anche i criteri di pagamento, con possibilità di scomputo per i lavori di ristrutturazione all’immobile. Come si è fatto con altre associazioni, dagli alpini al CAI. Il tutto con la fattiva collaborazione dell’Aler, gestore degli immobili del Comune.

E’ solo una bugia ad un comizio dire che la Giunta Corsini non ha fatto pagare. E’ vero il contrario.

In questi anni mi sono occupato dell’applicazione di quel contratto, aggiornando le informazioni, fornitemi sia dall’Amministrazione che dagli affittuari.

E’ vero, quanto sostiene Rolfi, che gli arretrati sono circa 48 mila euro. Ma si dimentica di precisare che di questi, risulta che circa 30 mila siano quelli che possono riguardare i lavori di ristrutturazione dell’immobile, da poter scomputare, anche solo in parte, dalla cifra globale. Tali proposte sono state avanzate all’Aler, già tempo fa, ma le difficoltà riguardanti gli interventi in zona di bonifica per PCB-Caffaro hanno complicato l’iter. Mi risulta inoltre che da tempo v’è stata la disponibilità del Magazzino al pagamento della cifra che sarebbe dovuta, oltre lo scomputo del valore di quei lavori. Questi sono i dati a mio disposizione e che avrebbero dovuto essere ricordati all’opinione pubblica per una corretta informazione.

Se Rolfi chiede anche a me, oltre che al PD, da che parte si sta, ebbene rispondo che sto solo dalla parte della legalità e della difesa della correttezza del mio operato di assessore, avendo dovuto gestire decine di sfratti, applicando per tutti gli stessi criteri, con “par condicio”.

E questo è un altro punto da chiarire.

Vi sono precise norme di legge e prassi praticate anche dall’attuale Giunta. Infatti, a fronte delle morosità degli affittuari, il Comune nell’attivare procedure di sfratto propone un “piano di rientro” delle morosità, quasi sempre con un pagamento di circa metà dell’importo ed il resto spalmato nel tempo. Con il rinnovo del contratto in eventuale scadenza e con sospensione immediata della procedura di sfratto. Un criterio applicato a tutti, ripeto, ma che in questo caso si vorrebbe disapplicare solo per il Magazzino. E’ questa, caro Vicesindaco, la discriminazione politica!

Vedremo l’esito della trattativa tecnica in atto e quanto sia l’importo monetario che il Magazzino già da tempo ha dichiarato di voler versare. E vedremo pure se non sia stato accettato l’importo, già offerto dal Magazzino, semplicemente in attesa della conclusione della trattativa. O per prolungare deliberatamente la morosità.

Ma una cosa m’è chiara: se è vero che quei soldi sono stati offerti per il pagamento è perché sono stati accantonati e non mi pare assurdo pensare che ciò sia stato fatto sapendo di dover pagare anche un affitto!

Brescia ha bisogno di tranquillità, di saggezza, di legalità, di occuparsi di problemi sociali ben più seri e gravi del Magazzino. Se parliamo di alloggi è perché abbiam bisogno di procurare casa agli sfrattati, non di sfrattare il Magazzino da un immobile in cui non ci andrebbe nessun altro. O si vuole parlarne, ma per incendiare gli animi e far dimenticare l’addizionale Irpef o i tagli pesanti della Giunta per i servizi sociali? O per mettere ancor più nei pasticci l’inconsapevole Paroli?

Si pone in realtà una questione anche più generale. Brescia non ha proprio bisogno di incendiari vestiti da pompieri. Di sgomberi che, abbiam già visto, ci han fatto ritrovare una città paralizzata dalla vicenda della gru.

Ho conosciuto in Consiglio molti colleghi leghisti. La maggioranza di loro ha abbandonato la Lega (Cavalli, Pizzicara, Tabladini, Novati, Gnutti, Galli…), pochi i rimasti (Molgora).

Rolfi, così come lo conosco in Loggia, a volte è saggio, a volte è un estremista. Non so quale sia ora il suo prevalente stato di salute politica.

Ma se da collega m’è possibile un augurio, eviti di trasformare il suo dottor Jekyll in un fazioso mister Hyde, anche se purtroppo mi pare già incamminato su quella strada. Nel vederlo tutto agitato e abbracciato in camicia verde con Borghezio, che minacciava per tutti fuoco e fiamme, là in piazza Loggia, davanti ai pochi leghisti radunati giorni fa, m’ha preso un crampo più di tristezza che di preoccupazione.

Rolfi risparmiati la brutta fine d’un Borghezio. E risparmiaci pure un simile sfregio per la Loggia.

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Redazione BsNews.it

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