Di problemi il Brescia Calcio ne ha molti. Squadra retrocessa, ancora niente allenatore, ruoli societari non ben definiti, un presidente che non si capisce se vuole vendere oppure no, i pezzi pregiati della rosa in svendita che nessuno acquista. A tutto ciò si aggiunge lo stadio. Da anni si dice che il Rigamonti non è più adatto al calcio moderno: vecchio, brutto, poco sicuro, troppo capiente per i pochi tifosi del Brescia, troppo lontane le tribune dal terreno di gioco. Il miraggio del nuovo stadio sbiadisce sempre più (almeno ragionando sui brevi periodi), e se allora la soluzione fosse riproporre a Mompiano ciò che ha fatto Cellino a Cagliari?
Il Sant’Elia era brutto tanto quanto il Rigamonti, eppure ora, con un investimento di "soli" 3 milioni di euro ha cambiato radicalmente volto. In che modo? Cellino ha stipulato l’accordo per la gestione dello stadio per 11 anni, e in cambio ha pagato di tasca propria la costruzione di tribune prefabbricate che coprissero la distanza tra le vecchie curve e il campo da gioco, avvicinando decisamente i tifosi ai giocatori. Le tribune lungo il lato lngo del campo non sono state toccate. Una soluzione semplice, sicura, che nelle ultime ore sembrerebbe poter risolvere (in parte) i problemi del Rigamonti.
Non solo chiacchiere: nei prossimi giorni Corioni incontrerà Paroli per discuterne a tavolino.
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