(r.g.) – Nove infortuni mortali nei primi cinque mesi di quest’anno con un trend, rispetto allo stesso periodo del 2010, in crescita del 20%. Oltre 18mila gli infortuni sul lavoro. Con questi numeri Brescia si riconferma nel triste primato nazionale delle morti e degli infortuni sul lavoro. “E’ il segnale che qualcosa non funziona – ha denunciato questa mattina nel corso di una conferenza stampa il presidente dell’Associazione Artigiani, Enrico Mattinzoli – per questo abbiamo fortemente voluto l’accordo con l’Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) che attraverso i propri rappresentanti porterà testimonianze di chi gli infortuni li ha vissuti in prima persona”. Sono oltre 1270, tra imprenditori e lavoratori, coloro che saranno coinvolti e interessati all’accordo che punta, attraverso una maggiore informazione e le testimonianze dirette, a creare quella cultura della prevenzione presupposto indispensabile per la riduzione degli infortuni. “Il valore di una vita è superiore ad ogni altra considerazione – ha sottolineato il presidente dell’Anmil bresciana, Angelo Piovanelli – Non può essere una legge o la paura di una sanzione a motivare gli imprenditori a tutelare i propri collaboratori, prima di tutto c’è la sicurezza sui luoghi di lavoro e poi la produttività”. Quello stipulato oggi con l‘Associazione Artigiani è il primo accordo di questo tipo con una associazione di categoria mentre molti Comuni hanno già aderito: “l’idea – ha concluso Piovanelli – è quello di creare una rete di soggetti, metterli tutti attorno ad un tavolo e creare progetti condivisi per puntare ad un grande obiettivo: infortuni zero”.
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