Per molte famiglie bresciane è in arrivo un nuovo fardello. Da ieri, infatti, i Comuni che non hanno l’addizionale Irpef o che non superano l’aliquota dello 0,4 per cento possono alzare le tasse ai cittadini di un ulteriore 0,2 per cento. Con un esborso medio stimato per famiglia dai 20 ai 60 euro. Un problema non da poco in un momento di difficoltà economica generale, con il Pil fermo e la disoccupazione in continuo aumento.
Nonostante questo alcuni Comuni italiani si sono lanciati nell’introduzione dell’addizionale alla firma del decreto sul federalismo municipale, senza nemmeno aspettare il regolamento di attuazione ministeriale (che ancora non c’è). Tra questi anche il bresciano Castenedolo. Ma tutte le delibere "premature" sono state sospese e ora dovranno essere risottoposte al vaglio dei consigli comunali.
Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, "l’addizionale Irpef tenta anche i sindaci di Brescia, Agrigento, Asti, Como, Foggia, Lecco, Nuoro e Perugia". Ma il quotidiano di via Solferino cita anche alcuni comuni meritori che "nonostante la crisi economica e i tagli di bilancio sono riusciti addirittura a ridurre le aliquote dell’ addizionale Irpef". Tra questi anche i bresciani Montirone e Pavone Mella (quest’ultimo tra i Comuni con le imposte più basse della Provincia).
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