Un marchio storico. Un’azienda che è sempre stata all’avanguardia, non solo a livello nazionale. La Bialetti di Coccaglio è in crisi da anni e ora tutti i nodi stanno venendo al pettine, e nel prolungato interlocutorio tra vertici aziendali e sindacati emerge con sempre più chiarezza la volontà da parte della proprietà di lasciare a casa 100 dipendenti sul totale dei 150 occupati.
Il piano industriale presentato ai sindacati prevede di mantenere solo il settore del caffè (ora l’azienda produce anche casalinghi, pentolame, accessori). Lunedì i lavoratori saranno in assemblea, anzi, di assemblee ce ne saranno due, separate ovviamente. Da una parte Fim e Uilm, che prima di esporsi vogliono sentire i dipendenti, dall’altra la Fiom, che fin da subito ha espresso una forte contrarietà al piano industriale, che oltre ad essere superficiale e non ben dettagliato prevede di fatto il licenziamento alla fine dei due anni di cassa integrazione.
Dopo lunedì si capirà qualcosa in più, ma l’impressione è che non ci siano molti margini di manovra.
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