Le tariffe idriche domestiche a Brescia e provincia? Le più care di tutta la regione, e non a fronte di una migliore situazione del servizio. E’ quanto emerso nel convegno «La qualità delle acque lombarde e come tutelarla attraverso il trattamento dei rifiuti» promosso dal Comitato paritetico di controllo e valutazione del Consiglio regionale e coordinato dal vicepresidente bresciano, area Pdl, Franco Nicoli Cristiani. Un tema molto sentito, anche e forse proprio per l’avvicinarsi della tornata referendaria che proporrà ai cittadini 3 quesiti, di cui uno riguardante l’acqua pubblica.
Perché lo stato del servizio non corrisponde alle tariffe pagate? perché seppur a fronte di 220milioni di euro di investimenti nell’ultimo decennio, a Brescia e provincia circa l’8% del territorio è sprovvisto di reti fognarie. Nel resto della Lombardia va un po’ meglio, va decisamente bene a Lodi e Milano dove la gestione del servizio è integrata e fa capo a un solo operatore. Sono invece 26 a Brescia e provincia, 9 per acquedotti, 9 per fognature e 8 per la depurazione. Certo, la strada per una maggiore qualità, e quantomeno una stabilizzazione delle tariffe, non passa obbligatoriamente per la privatizzazione.
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