Un impianto che a regime potrebbe trattare qualcosa come 40mila suini alla settimana. Davvero impressionanti i numeri del progetto che il gruppo valtellinese Bresaole Pini ha presentato al Comune di Manerbio.
L’operazione avrebbe una sua logica: trattare i maiali laddove i maiali vengono allevati, nella Bassa costellata da decine di aziende suinicole. Il progetto è ovviamente ben accolto dal comune di Manerbio, allettato dall’idea di introiettare oneri di urbanizzazione (35mila metri quadrati di strutture coperte) e rilanciare l’occupazione da tanti anni alle corde dopo la chiusura di Marzotto e Meras. A regime i posti di lavoro creati dal nulla dovrebbero essere di circa 600, di cui almeno la metà composti da donne.
Il progetto dovrà essere sottoposto alla VAS, se tutto andrà bene i lavori potrebbero iniziare già fra un anno. La zona indiciduata è quella lungo la vecchia strada che porta a Milzanello, non distante dalla A21. La società proponente ha elaborato un progetto che mira ad abbattere il più possibile l’impatto sull’ambiente, ad esempio smaltendo i rifiuti in un inceneritore e riutilizzando il calore emesso e impegnandosi a realizzare una strada di accesso che non graverà sul traffico tradizionale.
a.c.
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