La polizia ferma un immigrato. Gobbi: pronti a una nuova mobilitazione

Questa mattina la polizia ha fermato Noureddine, uno degli immigrati più attivi durante il presidio sotto la gru per i permessi di soggiorno. “Ora” spiega una nota di Radio Onda d’Urto “rischia di finire in un CIE in quanto la sua domanda di regolarizzazione con la sanatoria colf e badanti è stata rigettata a causa della condanna per inottemperanza ad un ordine di espulsione del questore. Noureddine, migrante della comunità marocchina, e’ uno dei protagonisti della lotta per i diritti e per la regolarizzazione di tutte le persone che hanno fatto la sanatoria colf e badanti ed e’ conosciuto in città anche perché attivo in associazioni di volontariato. Il presidio sotto la gru, le associazioni antirazziste e degli immigrati – prosegue la nota – fanno appello ad una pronta mobilitazione se Noureddine non sarà rilasciato al più presto; peraltro insieme a tanti altri migranti truffati e nella sua stessa situazione Noureddine sta presentando ricorso al presidente della Repubblica”.

Ancora più esplicito Umberto Gobbi, dell’associazione “Diritti per Tutti”: “Se nelle prossime ore non sarà liberato” ha spiegato parlando alla radio “ci saranno iniziative di lotta e mobilitazione. I bresciani devono sapere che se a Brescia ci sarà un Natale militarizzato sarà grazie alla Questura, a Rolfi e a Maroni. Se vogliono continuare con intimidazioni e rappresaglie non ci sarà nessuna tregua”.  

Nel primo pomeriggio di lunedì è iniziato l’allestimento di un presidio nei pressi della questura di Brescia di San Polo per chiedere il rilascio dell’immigrato. 

Poi è arrivata la notizia che Noureddine è già stato trasferito nel CIE di Modena. "In tempo record" ha sottolineato Gobbi. "Questa è l’ennesima provocazione. Non vogliono la tregua? Non l’avranno. Noi andremo avanti".

Nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 13 dicembre, il presidio si è spostato davanti alla chiesa di San Faustino, a pochi metri dalla famosa gru. Alcune decine di manifestanti hanno esposto lo striscione "Noureddine deportato nei Cie, Elhdy ucciso dallo Stato" firmato Presidio sotto la Gru, i cui rappresentanti hanno così voluto mettere in relazione la vicenda del marocchino con quella del 36enne senegalese morto domenica mattina nella caserma dei Carabinieri. Il presidio è stato sciolto poco dopo le 19.

I manifestanti stanno però pensando a un nuovo presidio mercoledì pomeriggio, alle 17.30, sempre in via S. Faustino; in quell’occasione è previsto un volantinaggio nel centro storico e nelle vie dello shopping. 

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Redazione BsNews.it

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