Il recente clamoroso furto dei binari ferroviari che si è verificato all’interno dell’area della Piccola Velocità di Brescia conferma tutte le preoccupazioni che il Partito Democratico aveva avuto occasione di denunciare circa un mese fa attraverso un’apposita interrogazione discussa in Consiglio comunale.

A dirlo sono i consiglieri comunali Federico Manzoni e Aldo Boifava, i quali più volte, nel corso di quest’anno, hanno toccato con mano la grave situazione che regna in quella landa desolata della nostra città che è lo scalo merci incastonato tra la ex Pietra, la ferrovia Milano-Venezia, la tangenziale Ovest e la via Dalmazia.

Il furto dei binari avvenuto nei giorni scorsi è la riprova di una condizione di degrado e completa assenza di sicurezza che regna in quell’area, a partire dalla chiusura – avvenuta qualche anno fa – del presidio della Polizia Ferroviaria, del quale appare necessaria una tempestiva riapertura.

Il problema della Piccola non attiene però unicamente alla sua sicurezza, ma anche alle prospettive del trasporto merci a Brescia. Recentemente, infatti, si sono registrate alcune inspiegabili azioni del Gruppo Ferrovie dello Stato, che ha preannunciato il mancato rinnovo degli affitti ai (pochi) operatori rimasti nell’area dello scalo.

Tutto ciò in palese contraddizione con i condivisi impegni di rilancio, che erano stati assunti nel 2007, in sede di Protocollo d’intesa tra FS, Regione, Provincia, Comune e AIB, e ribaditi nel 2009 con un Accordo operativo tra FS logistica e gli originari sottoscrittori.

Ad oggi, quegli impegni non solo non hanno trovato concretizzazione, ma si assiste – sempre più e nell’indifferenza di molti degli enti sottoscrittori – a pericolosissimi passi indietro, che richiedono interventi tempestivi e vigorosi di messa in sicurezza, ripristino e rilancio dell’area quale importantissimo snodo per l’interscambio ferro-gomma delle merci.

Il Gruppo Ferrovie dello Stato e le società che sul sito della Piccola hanno diretta competenza (FS Logistica, FS Cargo, Rete Ferroviaria Italiana) debbono essere richiamate alle proprie gravi responsabilità.

Per farlo occorre un’azione forte della politica bresciana: da Comune e Provincia, che non possono rimanere inerti, sino ai rappresentanti bresciani nel Consiglio regionale e nel Parlamento nazionale.

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Redazione BsNews.it
Tags: aldo boifava

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