Paola Vilardi, assessore all’urbanistica e all’ambiente in Comune a Brescia, replica al capogruppo del Pd e chiarisce la propria idea di città.

Che bilancio trae, sia a livello politico che personale, dopo due anni all’urbanistica?

Non è facile procedere ad un bilancio: le responsabilità sono molte e rispetto al precente incarico come presidente del Consiglio Provinciale mi trovo a gestire deleghe molto delicate che evidenziano e mettono necessariamente sotto la lente d’ingrandimento il modo di amministrare. Cerco di fare la cosa più giusta che, però, non esiste mai perché accontentare tutti non è possibile. Ma ho imparato a  non perdere di vista l’obiettivo. A Brscia abbiamo ereditato una situazione molto difficile sia dal punto di vista urbanistico che ambientale e questo non significa che sia tutta colpa della precedente giunta. Il territorio è compromesso tanto che l’area della provincia è compresa tra quelle giudicate critiche. Brescia è una città industriale con tante fabbriche inserite proprio nel contesto cittadino, quindi il problema ambientale viene da lontano ed il caso a Caffaro in questo senso è emblematico. Non me la sento, quindi almeno per ora, di tratteggiare un bilancio, ma sono convinta che su questi temi sia molto importante il dialogo con l’opposizione.

A proposito di opposizione, che rapporti intercorrono tra lei e i consiglieri dell’opposizione appunto?

Buoni e devo dire che rileggendo l’intervista a Del Bono mi fa piacere potere aggiornare su alcuni punti che possono rendere l’idea di un rapporto di dialogo che si cerca di creare. Proprio venerdì scorso durante la conferenza dei capigruppo abbiamo presentato il progetto della Cittadella dello Sport che anche per noi è assolutamente allo stadio embrionale. Il rendering apparso sui giornali era  solo un’ipotesi tratta da uno studio di fattibilità eseguito dall’architetto Marrelli che ha delineato dei valumi, ma che per ora rappresentano solo “suggestioni”. Stiamo definendo gli accordi con i privati e anche il sindaco in conferenza ha sottolineato come in questi ambiti sia auspicabile un contributo e una condivisione da parte di tutti. E’ nostra intenzione lasciare la parte sud a vocazione naturale, quindi non ci sarà troppo volume, poi saremo comunque pronti anche a ragionare sui costi del progetto.

Il Pd critica anche l’ubicazione di un nuovo stadio in quel sito preferendo una ristrutturazione del Rigamonti…

Adesso che il Brescia è in serie A diventa necessario un nuovo stadio e il Rigamonti rimane inadeguato.

Cosa risponde a chi vi accusa di non avere un’idea della città?

Abbiamo ereditato una serie di disastri, basti pensare a tutti quei piani attuativi adottati a fine legislatura in modo veloce che non possedevano una propria organicità. E poi lo ribadisco anche in questa occasione: non accetto tale tesi dopo l’eredità del Comparto Milano, una cosa da tremare i polsi con il Freccia Rossa che ormai è una realtà. Inoltre, non posso avere una visione parziale limitata solo al centro storico, l’assetto urbanistico deve estendersi a tutta la città comprese le zone periferiche che devono essere riqualificate.

E per quanto riguarda la sede unica del Comune era proprio una necessità?

Non capisco perché il sito andasse bene per la sede della Provincia, mentre ora per quella del Comune no. Per quanto riguarda i rilievi fatti dal Del Bono è vero che il Comune non incasserà gli oneri, ma è alttettanto vero che non spende una lira, quindi non comprendo proprio tanta contrarietà. Nelle sede unica verranno riuniti gli uffici di via Marconi e quelli di Piazzale Repubblica, luoghi ove l’utenza transita in modo massiccio tutti i giorni. La sede unica diventa un modo per razionalizzare i servizi e agevolare gli utenti.

Del Bono sottolineava anche l’assenza di una fermta della metro, ma più in generale, vi accusano di progettare la città senza tenere in debito conto il futuro tracciato della metropolitana che dovrebbe, invece, rappresentare lo scheletro di Brescia?

Noi che non l’abbiamo voluta la teniamo ben in considerazione. Guardi che quando ci siamo insediati non esisteva nessun progetto sulle opera complementari e redigerli in due anni è stato un record. Adesso si pone il problema dei costi che abbiamo tentato di risolvere con la cessione di parcheggi. Non direi proprio che stiamo sottovalutando la portata della metropolitana.

Ma a Mompiano è sorto anche un comitato che ha più volte criticato il progetto di piazzale Vivanti?

Io ho per natuta un’indole dialogante e lo faccio con tutti, ma mi permetta di sollevare delle perplessità circa la legittimazione dei cosiddetti  comitati costituiti da cittadini, ma che non si sa mai bene chi rappresentino. Anche quello sorto per piazzale Vivanti poi si è spaccato. Preferisco interlocutori istituzionali e comunque, visto che mi appartiene anche la delega all’ambiente, ci tengo a sottolineare che la salute dei cittadini interessa soprattutto chi amministra. Quando gli enti competenti alla tutela della salute avallano, io rispetto le competenze altrui.

Cosa risponderebbe a chi accusa una Cl e Compagnia della Opera di una  rapida presa di potere a Brescia?

Chi dice questo non conosce né Cl e nemmeno Compagnia delle Opere. Per quanto rigurda la seconda rispondo con un’altra domada e Aib Api? Sono tutte realtà d’impresa con pari dignità e le includo tutte nelle associazioni di categoria. Tutte degne di considerazione.

 

Federica Papetti

   

 

 

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Redazione BsNews.it

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