Ex marito vuole fare ammazzare la moglie

Una vicenda degna di un film noir. Una coppia di Pompiano, nella Bassa Bresciana, si lascia dopo 24 anni di matrimonio e questo innesca una serie di reazioni a catena dai risvolti drammatici.

I fatti. 

Nel 2007 la moglie dell\’imprenditore edile (ora in affari nel campo dei pesci d\’allevamento) Ubaldo Tavelli chiede la separazione, non consensuale, al marito. Si va dal giudice, che assegna la villa della coppia, una grande villa in via Don Virgilio Sottura, alla donna. L\’uomo non ci sta: inzizia a molestare la donna, a seguirla e minacciarla, una volta persino in maniera plateale, in piazza a Orzinuovi dove oltre alle minacce le rompe un dito. L\’uomo non si rassegna alla perdita della casa, non si rassegna al fatto che la donna non avendo mai lavorato in vita sua si possa tenere la villa, frutto del suo duro lavoro. Visto che con le minacce verbali non ottiene nulla passa alle maniere forti e nel giugno del 2008 contatta un calabrese che aveva lavorato presso di lui, offrendogli 20mila euro per far fuori la ex moglie. Il calabrese, assieme ad altri 8 conterranei, organizza il piano. Ruba una Fiat Punto a Cremona e sperona la Smart della donna a Borgo San Giacomo. Solo un grosso spavento per lei, che però si insospettisce e avvisa i Carabinieri. Nell\’agosto del 2009 i calabresi pensano di "cedere" il lavoro a un 40enne meridionale di Pompiano. L\’uomo ha un\’offerta di 10mila euro, ma non accetta e anzi spiffera tutto al padre della vittima predestinata che la seconda volta che riceve la visita dell\’uomo riesce a prendere nota del numero della targa della sua moto. Contatta così i carabinieri, che presto lo individuano e lo mettono sotto torchio venendo a conoscenza dell\’offerta che ha ricevuto. Siccome alcuni dei calabresi soci in affari del calabrese di Pompiano sono in carcere a Cremona la Polizia mette delle microspie in cella, grazie alle quali vengono a conoscenza di tutta la vicenda. Altri indizi utili vengono dal compagno di cella cremonese dei calabresi.

Ieri mattina gli arresti per i 9 calabresi coinvolti (Antonino Bevilacqua, 28 anni, residente a Reggio Calabria, Cosimo Bevilacqua, 54 anni residente a Gioiosa Ionica, Antonio Macrì, 34 anni, residente a Orzinuovi, Massimo Bevilacqua, 32 anni, domiciliato a Villachiara; Carmelo Bevilacqua, 52 anni, già detenuto a Cremona, Francesco Bevilacqua, 58 anni, residente a Villachiara; Francesco Bevilacqua, 33 anni, residente a Comezzano Cizzago; Luciano Macrì, 33 anni, residente a Lograto; Alessandro Scopelliti, 28 anni, agli arresti a Brancaleone). E per UbaldoTavelli, ovviamente.
a.c.

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Redazione BsNews.it

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