Progettare la città del futuro

PROGETTARE LA CITTA’ DEL FUTURO

 

Con  le riflessioni dei precedenti articoli ho cercato di illustrare con semplicità i contenuti dell’urbanistica moderna  e di indicare di quali strumenti operativi si  sono dotati gli urbanisti per rispondere ai bisogni abitativi dell’uomo . In queste settimane, per cercare di capire meglio il dibattito  che anima la nostra città, ho partecipato come auditore alle numerose sedute della commissione consiliare urbanistica. Interessanti i problemi trattati ed interessante la discussione scaturita, frutto anche di passione politica. Il dibattito però alcune volte, e questa mi è sembrata una di quelle, fa perdere di vista il suo  fine ultimo: capire e rispondere ai nuovi bisogni della città attraverso “azioni” efficaci nei confronti della crisi occupazionale (insediamenti produttivi) della necessità di abitazioni a costi contenuti (edilizia convenzionata), di abitazioni in affitto (edilizia residenziale pubblica), In sostanza ragionando di standard, di indici, di compensazioni e perequazioni, si corre  il rischio di perdere di non constatare che forse esiste  la necessità di un “cambio di rotta” complessivo che, appunto,  non risulterebbe inopportuno se dalla analisi dei bisogni si verificasse che non si sta andando nella direzione richiesta.

Un esempio. Come più volte indicato dalla minoranza, lo sviluppo in verticale della città non era nei programmi della attuale maggioranza, la quale, per contro, durante la campagna elettorale parlava di sviluppi orizzontali, sullo stile “villaggi marcolini”. Qualcuno comincia a “profetizzare” che quando i cittadini  vedranno altri grattacieli si arrabbieranno.. Da osservatrice noto che i cittadini sono già abbastanza “arrabbiati”, e non esitano neanche a scendere  in piazza, come accaduto per il problema della qualità dell’aria o per quello della chiusura di un cantiere per la realizzazione di una discarica di amianto a San Polo . Presumo che saranno ancor più  “arrabbiati” quando valuteranno che che era forse inutile  spendere tante risorse (anche se sotto forma di “mancati introiti) per realizzare la nuova sede unica degli uffici comunali, di cui il cittadino forse non avverte il bisogno. Gli immobili che ospitano gli uffici attuali corrono il rischio di essere “dismessi”, aggiungendosi agli altri già dismessi nel recente passato o di prossima dismissione. (Caserme, Ospedale dei Bambini, Tribunale  in  via Moretto, Ospedale S.Orsola .

Rispetto ai nuovi uffici del Comune forse rappresentano invece una priorità nuove strutture per anziani e disabili, nuove  scuole dell’infanzia. Credo davvero che per disegnare adeguatamente la Brescia del futuro sia necessario porgere l’orecchio con capacità di ascolto alle componenti più fragili della nostra società, in particolare ai nostri ragazzi ed i nostri anziani.

Fabiaola Zanetti

 

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Redazione BsNews.it

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