Parla Bragaglio

«La fine del Residence Prealpino un grande risultato di solidarietà e di legalità,  ma senza alcun merito della Provincia di Cavalli e della Lega». Parole di Claudio Bragaglio che in vista dell\’abbattimento (imminente) del Residence vuole stoppare eventuali trionfalismi della Lega che potrebbe prendersi il merito di avere risolto una situazione che si trascinava da anni.

«Con l’abbattimento del Residence giunge a compimento un iter molto difficile ed importante che ha saputo affrontare il problema della sistemazione di alcune centinaia di senegalesi che occupavano uno stabile fatiscente, con una attenzione sociale ed una collaborazione istituzionale.
In questa complessa vicenda si sono impegnati vari soggetti. Il Prefetto Tronca ed il Vice Prefetto Visconti, che in questi giorni lascia la città accompagnato da un apprezzamento e da una sincera riconoscenza anche per il suo infaticabile impegno in questa vicenda. L’Assessore regionale Scotti, l’Aler di Brescia, con  Isacchini. La Giunta Favalli di Bovezzo e la Giunta Corsini, nonchè vari Comuni, tra cui l’Associazione dei Comuni e la Comunità montana di V.T., Associazioni laiche e cattoliche, Sindacati, La Rete, Congrega e Coopcasa.
Un lungo elenco di soggetti dal quale, però, debbono rimanere esclusi la Provincia di Cavalli, che nulla ha fatto, e la Lega che ha boicottato il lavoro del Comitato ed esercitato un continuo ricatto.
Non un solo alloggio per la sistemazione dei senegalesi è stato fornito da un sindaco leghista, non un euro di contributo, pur promesso al Comitato, è stato messo versato dall’assessore leghista Bonomelli che ha dimostrato una totale inaffidabilità, tradendo gli impegni assunti in Prefettura.
La Lega ha sempre soffiato sul fuoco del Residence. Ma ha operato per ostacolare ogni positiva soluzione e per mantenere il problema aperto, su cui poter lucrare elettoralmente.
Ed anche oggi, che la vicenda del Residence è in via di definitiva soluzione con il prossimo abbattimento e la costruzione di nuovi edifici popolari, ci ritroviamo ancora i leghisti che agitano strumentalmente il problema di via Canossi, sfidando il ridicolo di presentare un’interpellanza contro il sindaco di Bovezzo su un fatto di violenza, avvenuto in una via Canossi. Ma, confondendo la via di Bovezzo con quella di Brescia, dove il fatto è effettivamente avvenuto.

La vicenda del Prealpino ci dice molte cose: il valore della collaborazione istituzionale, l’esigenza di una integrazione che valorizzi le stesse associazioni degli immigrati, la necessità di coniugare sicurezza, legalità e soluzione dei problemi sociali della casa e del lavoro. Ovvero un modello opposto a quello praticato dalla Lega e da una Provincia di Cavalli che hanno preferito porre continui ostacoli per soffiare sul fuoco e per guadagnarsi la fuga dalle proprie responsabilità».

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Redazione BsNews.it

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