Per il Pd bresciano è iniziata la stagione congressuale locale. Molti diranno: ancora? Si ancora perché sia pur tra mille disguidi, attraverso norme non sempre comprensibili e un dibattito interno a volte anche troppo dialettico, questi benedetti democratici non hanno perso il vizio di confrontarsi, dibattere, approfondire e, perché no, anche votare chi li deve rappresentare. Colpa del nome? Non credo, piuttosto colpa di una tradizione che concepisce la politica, e quindi i partiti, come un luogo aperto, forse anche un poco caciarone, ma soprattutto democratico. Certo al momento l’elettorato non sembra premiare il modello, preferisce le proposte portate avanti da chi vede la politica, e quindi i partiti, più come una specie di monarchia, non si sa quanto illuminata. Ma se oltre alla forma, che attenzione nel settore è già mezza sostanza, il PD saprà aggiungerci una nuova concretezza di idee forse ce la può fare. I tre candidati alla segreteria provinciale Bisinella, Ferrari e Frati sono ottime persone che, sia pur in maniera diversa, garantiscono, comunque vada, una solida prospettiva. Non voglio essere omissivo la mia preferenza va a Bisinella, ottimo sindaco di Leno perché credo che il PD abbia bisogno della concretezza e della rappresentazione del territorio bresciano secondo l’impronta data dallo stesso Bersani, ma il mio tifo, sia chiaro va soprattutto al PD. Anzi credo che chiunque dei tre risulterà vincente sarà nella valorizzazione delle altre due proposte che potrà trarre l’ ulteriore e indispensabile accrescimento. Ora attendiamo con attenzione il dibattito che ne scaturirà. Mi auguro sia vissuto con serenità e rispetto non tanto tra i candidati, di quelli sono certo, quanto piuttosto dai vari sostenitori. Due cose gli elettori, specie quelli di centrosinistra non sopportano, la litigiosità e la mancanza di idee. Quale occasione migliore per dimostrare un grande senso di appartenenza e una ricchezza di idee da mettere a confronto che questa stagione congressuale? Buon lavoro cari democratici serve a voi (noi!), ma soprattutto ai bresciani che, ma questa è una speranza da trasformare in realtà, hanno tanta voglia di poter scegliere in modo diverso.
Gianantonio Girelli
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