Nei giorni scorsi ha fatto notizia la decisione di G. T. di trasformare la sua azienda agricola in un motel. In vista dell’arrivo dell’autostrada Brebemi e della Tav, l’agricoltore, residente a Chiari, avrebbe rinunciato a difendere la propria attività agricola per inventarsi imprenditore, convertendo l’uso dei propri terreni e costruendovi un hotel e un motel in stile americano. Una decisione che non ha mancato di scatenare polemiche e contestazioni, da parte della Coldiretti e soprattutto da parte degli ambientalisti. Secondo i Verdi infatti, la giunta comunale avrebbe approvato – con troppa facilità e per motivi di mero profitto – il progetto, complice lo Sportello unico per le attività produttive. Per una convenzione urbanistica particolarmente favorevole infatti, il progetto Trevisi, che prevede anche la costruzione di un ristorante e di un centro benessere, porterebbe alle casse comunali la considerevole cifra di 1 milione e 467 mila euro. Un guadagno facile e ambito in periodi di vacche magre. Un motivo più che sufficiente per dimenticare le promesse, fatte dalla giunta, di impegnarsi a favore della salvaguardia delle attività agricole nel proprio territorio, mantenendo e sostenendo quelle intenzionate a resistere all’inarrestabile avanzata di cemento.
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